Troppa carne e insaccati accorciano la vita

carne-01.jpgIl consumo di carne, specie se molto lavorata come quella di hamburger, salsicce wurstel o la carne in scatola, aumenta il rischio di morte prematura. Lo rivela un maxistudio pubblicata sulla rivista BMC Medicine, coordinato da Sabine Rohrmann dell’Università di Zurigo su quasi mezzo milione di individui, sottolineando che ogni anno il 3% dei decessi prematuri potrebbe essere prevenuto se le persone mangiassero meno carne.

Mangiare con regolarità prosciutti, salsicce, salame, pancetta e simili aumenta in modo significativo il rischio di sviluppare tutta una serie di malattie, come quelle cardiovascolari, il cancro, e morte precoce.

Lo studio che mette in evidenza i rischi di una dieta scorretta è stato condotto seguendo per circa tredici anni mezzo milione di persone di età compresa tra i 35 e i 70 anni, provenienti da dieci Paesi europei (per l’Italia figuravano Firenze, Varese, Ragusa, Torino e Napoli).

Sul legamene tra consumo di carne rossa e rischio cancro sono stati fatti in passato diversi studi. Un fattore potenzialmente confondente di questo tipo di analisi è rappresentato dal fatto che generalmente i vegetariani hanno uno stile di vita nel complesso più sano rispetto a chi mangia carne: sono più snelli, fanno più attività fisica ed è più difficile che siano fumatori.

Dare le colpe solo al consumo di carne per una maggiore mortalità di chi la mangia rispetto a chi la evita poteva quindi lasciare qualche margine di dubbio. [Ridurre drasticamente il consumo di carne per il bene della nostra salute e per il bene del pianeta].

Lo studio Epic (European Prospective Investigation into Cancer and Nutrition) ha confermato che solitamente una dieta ad alto contenuto di carne lavorata era associata anche ad altre scelte di vita poco salutari: donne e uomini che ne fanno un maggior consumo tendono anche a consumare meno frutta e verdura e hanno più probabilità degli altri di essere fumatori.

Gli uomini che consumano molta carne tendono anche ad avere un elevato consumo di alcol. Quello che però lo studio ha permesso di dimostrare è che il rischio di morte prematura aumenta con l’aumentare del consumo di carne lavorata, e questo resta vero anche dopo aver eliminato altri fattori confondenti. [ Baccalà, insalta e ostriche: i sostituti naturali del Viagra]

Le persone che ne consumavano in assoluto le maggiori quantità avevano il 44% di probabilità in più di andare incontro a morte prematura per qualsiasi causa rispetto a chi ne consumava poca. Il grande killer restano le malattie cardiovascolari (consumi elevati aumentano il rischio di morire di questa causa del 72%), ma ha un ruolo importante anche il cancro (aumento del rischio pari all’11%). [Consumo di carne: istruzioni per l’uso. Pro e Contro di bistecche e hot dog].

Sabine Rohrman dell’Università di Zurigo, autrice principale dello studio pubblicato sulla rivista BMC Medicine, spiega: “Nel complesso stimiamo che si potrebbe prevenire il 3% delle morti premature ogni anno se le persone mangiassero meno di 20 g di carne lavorata al giorno”, che corrispondono più o meno a una fettina di prosciutto.

L’idea migliore è allora quella di eliminare la carne del tutto? No, perché una piccola quantità di carne rossa ha dimostrato di apportare dei benefici nei soggetti dello studio. Secondo i ricercatori sono dovuti ai nutrienti e alle vitamine che contiene e delle quali è meglio non fare a meno.

Troppa carne e insaccati accorciano la vitaultima modifica: 2013-03-07T16:33:05+01:00da admin
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