Le tempeste solari sono un fenomeno naturale devastante: secondo la NASA i blackout potrebbero durare mesi

tempesta-solare-01.jpgCome abbiamo sperimentato negli ultimi mesi, tornado e uragani possono provocare effetti devastanti sul nostro pianeta, causando la morte di numerose persone e danni per milioni di dollari.

Ma secondo la Nasa, c’è un altra minaccia meno nota di cui dovremmo essere consapevoli. Si tratta dei ‘brillamenti solari’ e delle ‘tempeste geomagnetiche’, fenomeni naturali ai quali il grande pubblico (e i media) non prestano molta attenzione e che, secondo l’agenzia spaziale americana, potrebbero essere devastanti come gli uragani e altre calamità naturali.

Secondo il Florida Today, questo tipo di fenomeni ha il potenziale di causare massicce interruzioni di corrente, blackout radio e malfunzionamenti satellitari. Inoltre, un evento del genere potrebbe compromettere gravemente il sistema delle telecomunicazioni, la navigazione GPS, il sistema bancario e dei trasporti, con notevoli problemi di approvvigionamento dei beni di prima necessità.

Questi sono solo alcuni dei motivi che, secondo il capo della Nasa, rendono necessario lo sviluppo di modelli in grado di prevedere quando queste tempeste possano colpire e il loro potenziale di impatto. Insomma, un vero e proprio “Meteo Spaziale”.

Nel mese di marzo del 2012, per circa due settimane, potenti eruzioni solari hanno martellato la Terra con una serie di ondate geomagnetiche che hanno investito il nostro pianeta. Più di una dozzina di veicoli spaziali della Nasa subirono interruzioni nel flusso dati, rendendo necessario il riavvio dei sistemi.

Inoltre, si temeva che la tempesta spaziale avrebbe potuto disturbare i sistemi di comunicazione, le reti elettriche e la navigazione GPS.

I tecnici della Nasa, nonostante le previsioni più nefaste alla fine non si siano realizzate, hanno fatto di tutto per ridurre al minimo gli eventuali danni ai propri veicoli spaziali conseguenti. Ma gli scienziati considerano l’episodio come un campanello d’allarme.

“In realtà, è questo che ci ha spinto a considerare lo sviluppo di un modello per le previsioni meteorologiche spaziale”, ha rivelato Madhulika Guhathakurta, fisico solare della Nasa, intervenendo ad una conferenza sponsorizzata dal National Oceanic and Atmospheric Administration, una delle agenzie responsabili del monitoraggio dei modelli climatici sulla Terra e nello spazio. “Il pubblico (e i media, n.d.N.) non presta molta attenzione ai brillamenti solari e alle tempeste magnetiche. Quello che non sanno è che la posta in gioco è molto alta”.

I partecipanti alla conferenza hanno discusso le potenziali vulnerabilità delle infrastrutture esistenti, come queste possono essere rese più resistenti, e se la tecnologia attuale può aiutare a prevedere le future tempeste solari.

Tra gli interventi c’è da segnalare quello di Charles Bolden, capo della Nasa, secondo il quale i fenomeni naturali legati alla ‘meteorologia spaziale’ possono essere devastanti come il peggiore degli uragani.

“Data la crescente importanza dello spazio nel benessere economico della nostra nazione, è di crescente importanza che la Nasa e le agenzie sue partner continuino a progredire nella comprensione e previsione degli eventi meteorologici spaziali”, ha detto Bolden nell’intervento tenuto alla conferenza lo scorso 4 giugno.

Come riporta space.com, l’amministratore della Nasa ha anche sottolineato la necessità di una cooperazione internazionale più incisiva per lo studio degli effetti della meteorologia spaziale. “Le ‘previsioni del tempo spaziali’ sono un problema che attraversa tutti i confini e le necessità della comunità internazionale”, ha continuato Bolden.

tempesta-solare-02.jpgNon deve sorprendere che questo tipo di conferenza sia in corso proprio in questo momento.

L’attività del nostro sole si appresta a raggiungere il picco del suo ciclo undecennale proprio quest’anno e i timori di eventuali danni alle infrastrutture elettriche sono cresciuti nelle ultime settimane. In alcune fasi del mese di maggio, il Sole si è cimentato in ben quattro brillamenti solari di classe X in sole 48 ore.

Sebbene le eiezioni di massa coronale non fossero dirette verso il nostro pianeta, hanno mostrato tutto il loro potenziale distruttivo che si portano dietro.

Un rapporto del 2009 redatto dell’Accademia Nazionale delle Scienze ha messo in guardia i governi sulle possibili conseguenze prodotte sulla nostra tecnologia da un’intensa tempesta solare colpisse la Terra.

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Utilizzando i dati delle tempeste solari registrate nel 1859, 1921 e 1989, il rapporto ha profetizzato massicce interruzioni di corrente, un completo blackout radio e il malfunzionamento dei satelliti artificiali. Telecomunicazioni, navigazione GPS, settore bancario e trasporti sarebbero colpiti duramente.

“Alcuni guasti si risolverebbero con la fine della tempesta. Trasmissioni radio e GPS tornerebbero in linea abbastanza rapidamente”, spiega il rapporto. “Altri problemi sarebbero più duraturi: la rottura di un trasformatore di alta tensione potrebbe richiedere settimane o mesi per la riparazione o la sostituzione.

L’impatto economico totale solo nel primo anno potrebbe raggiungere 2000 miliardi di dollari, circa 20 volte superiore ai danni provocati dall’uragano Katrina.

Inoltre, le radiazioni rilasciate da violente tempeste solari possono essere rischiose anche per gli astronauti che vivono a bordo della Stazione Spaziale Internazionale, ‘friggendo’ i sistemi vitali che li tengono in vita.

Se la Nasa, o altre agenzie spaziali, intendono inviare qualcuno su Marte, hanno bisogno di saperne di più sulla meteorologia spaziale, al fine di rendere sicuri il trasporto e la permanenza sul Pianeta Rosso.

“Con le Nazioni Unite, d’ora in poi, cercheremo di fare gioco di squadra, poichè siamo certi che ci sia bisogno di un maggior coordinamento a livello mondiale per aumentare la nostra comprensione della meteorologia spaziale e il suo impatto sulla Terra e tutto il Sistema Solare”, ha detto Bolden in conclusione della conferenza.

Come avverte Guhathakurta, c’è ancora molto da imparare su come evolve il ‘tempo spaziale’ nello spazio di 93 milioni di miglia che separa la Terra dal Sole.

Le tempeste solari sono un fenomeno naturale devastante: secondo la NASA i blackout potrebbero durare mesiultima modifica: 2013-06-10T17:22:44+02:00da admin
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