Ecco i biocombustibili che ci permetteranno di esplorare lo spazio

biocarburanti-spazio.jpgL’esplorazione umana del Sistema Solare è la principale frontiera dell’umanità nel prossimo futuro.

Tra le numerose nuove tecnologie che occorre sviluppare per consentire l’espansione dell’umanità al di là dei confini del nostro pianeta, un posto di primo piano spetta alle ricerche per la produzione di energia pulita, che oltre ad essere indispensabili per le missioni nello spazio, consentiranno di ridurre l’emissione di gas serra contribuendo a creare un futuro sostenibile anche sul nostro pianeta.

Ma quali attività sono in corso sulla Terra in un settore così importante? Gli studi al momento si concentrano sui biocombustibili avanzati, energia solare ed energia eolica; i biocombustibili avanzati, in particolare, consentirebbero anche di diminuire la dipendenza dal petrolio e portare ad un minor consumo di combustibili fossili.

Gli attuali sistemi di produzione di energia sono sotto accusa sia in quanto utilizzano risorse ormai in fase di esaurimento, come appunto il petrolio, sia in quanto provocano un aumento delle emissioni di gas che alterano il clima, in particolare l’anidride carbonica.

Quindi, lo sviluppo di fonti energetiche rinnovabili consente di migliorare la sicurezza degli approvvigionamenti e la stabilità economica, riducendo le emissioni di gas. Nella fase attuale, si è passati alle tecnologie di terza generazione che utilizzano le alghe come materia prima.

D’altra parte, se pensiamo a missioni di esplorazione del sistema solare di lunga durata con equipaggio umano, forse uno dei pochissimi sistemi attraverso i quali si può pensare di generare ed immagazzinare energia per la sopravvivenza dell’uomo nello spazio per periodi lunghi e lontano dalla Terra è proprio la produzione di biocarburanti.  

Ricerche effettuate hanno consentito di avviare la produzione, seppur in laboratori terrestri al momento, di biocarburante per uso spaziale dalle alghe e dalle biomasse di scarto.

L’utilizzo delle biomasse di scarto per estrarre energia è particolarmente utile nello spazio in quanto viene così riutilizzato materiale di scarto, cioè tutti quei prodotti organici derivanti dall’attività biologica dell’uomo, che rappresenta un ulteriore problema per la gestione di avamposti su altri pianeti.

Inoltre, i biocarburanti prodotti dalle alghe a livello sperimentale per le missioni spaziali aiutano in generale ad aumentare la conoscenza a terra sul tipo di alga da selezionare, sulla loro crescita, caratterizzazione e monitoraggio, e sullo caratteristiche del fotobioreattore. Si tratta di un apparato che consente di contenere e coltivare le alghe.

In sostanza, consente per le alghe la creazione di un ambiente adatto alla loro crescita, esponendole alla quantità di luce, di aria e di calore necessari.

Oltre ad esperimenti sulla Stazione Spaziale Internazionale, si pensa di utilizzare anche microsatelliti in orbita per verificare la crescita delle alghe a bordo, così come lo studio di alghe da ambienti estremi può aiutare a comprendere come farle crescere ed utilizzarle a bordo di navi spaziali durante il loro viaggio nel sistema planetario, così come negli habitat sulla superficie di altri pianeti.  

Studiando come risolvere alcune problematiche nello spazio ci aiuterà a risolvere problematiche analoghe o similari sul pianeta Terra e viceversa. Si tratta dunque di un circolo virtuoso dove l’investimento pubblico consentirà comunque di trarre benefici per i cittadini, per un verso o per un altro.

Lavorare sulle sinergie tra attività spaziali e sviluppo sostenibile diventa quindi sempre di più una priorità strategica per assicurare alla popolazione mondiale un futuro vivibile, che sia sulla Terra o altrove nel Sistema Solare. L’importante, appunto, è che sia sostenibile. [lastampa.it]

Ecco i biocombustibili che ci permetteranno di esplorare lo spazioultima modifica: 2013-05-22T09:22:30+02:00da admin
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