Dalla finzione alla realtà: un gruppo scienziati riesce a manipolare i ricordi e la memoria

total-recall-atto-di-forza-01.jpgMancano poche settimane all’uscita del film “Atto di forza“, remake dell’omonimo film degli anni ’90, tratto dal racconto “We Can Remember It for You Wholesale” (Ricordiamo per voi, 1966), uno dei racconti più intriganti del grande scrittore di fantascienza Philip K. Dick.

Nella trama del racconto, il protagonista, Doug Quaid, scopre che i suoi ricordi sono stati alterati, rendendosi conto che la distinzione tra la realtà e l’illusione diventa sempre più difficile.

Ora, a distanza di quasi 50 anni dal racconto, una ricerca condotta da team di scienziati americani, potrebbe rendere reale lo scenario descritto da Dick. Alcuni esperimenti condotti su topi di laboratorio hanno dimostrato che intervenendo sulle cellule nervose, è possibile modificare, cancellare o impiantare nuovi ricordi nella memoria dei piccoli roditori, con lo stesso principio della memoria dei computer.

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Gli esperimenti sono stati condotti dagli scienziati dello Scripps Research Institute, Università della California, e del Massachusetts Institute of Technology (MIT). Nella prima fase dell’esperimento, i ricercatori hanno condizionato i topi ad avere paura di una particolare gabbia, dando loro una piccola scossa elettrica ogni volta che si avvicinavano, attivando, così, un neurone specifico nel cervello dei roditori. Poi, posizionati in una gabbia diversa, gli scienziati hanno somministrato ai topi un particolare farmaco in grado di riattivare quello specifico neurone, innescando la stessa paura generata dalla gabbia elettrificata.

La seconda fase dell’esperimento, invece, riguarda la cancellazione della memoria. Il team è impegnato nell’affinare la manipolazione neurale per riuscire a cancellare in parte o in tutto la memoria la memoria dei piccoli roditori, in modo da indurre un topo a “dimenticare” la paura generata dalla gabbia elettrificata. Lo studio è stato pubblicato la settimana scorsa su Scienze. E’ possibile leggere un resoconto dettagliato sulle pagine di Science Daily.

Le implicazioni della ricerca, come tutte le ricerche umane, sono ambivalenti. Da una parte, la tecnica sviluppata dai ricercatori americani potrebbe aiutare i pazienti affetti da disturbi mentali come la schizofrenia, malattia nella quale si sviluppano falsi ricordi o paure paralizzanti. Un farmaco in grado di disattivare i neuroni giusti potrebbe aiutare i pazienti a vivere una vita più serena. Inoltre, secondo gli esperti, la possibilità di impiantare nuovi ricordi, potrebbe essere utilizzata per insegnare nuove conoscenze e competenze alle persone, bypassando la fatica dello studio e dell’addestramento.

Dall’altra parte, però, non si possono non considerare anche i possibili utilizzi sbagliati di tale tecnologia. Se una tecnica del genere fosse utilizzata da gruppi di potere deviati o da governi illiberali determinati a conservare il potere ad ogni costo,  cittadini non allineati, nemici dello stato o testimoni scomodi di fatti occulti, potrebbero essere sottoposti con la forza a tecniche di manipolazione neurale, con il fine di cancellarne i ricordi o di condizionarne la veridicità, riducendo i cittadini a semplici automi, prigionieri di un mondo fittizio e di ricordi bugiardi.

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Dalla finzione alla realtà: un gruppo scienziati riesce a manipolare i ricordi e la memoriaultima modifica: 2012-08-17T16:05:00+02:00da kattolika177
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