Gli archeologi dell’Università di Cambridge hanno eseguito una mappatura completa di un’antica città italiana, scomparsa dopo il suo abbandono oltre 1500 anni fa e ora sepolta sotto terra. Originariamente fondata come colonia romana, la città di Interamna Lirenas si trova nella Valle del Liri nel Lazio Meridionale, a circa 50 km a sud di Roma.
Dopo essere stata abbandonata intorno al 500 d.C., la città fu smantellata per recuperare materiale di costruzione. Nel corso dei secoli, le tracce di Interamna Lirenas sono andate completamente perse. Oggi il sito si presenta come un susseguirsi ininterrotto di terreni agricoli.
I ricercatori hanno prodotto con successo le prime immagini del sito archeologico grazie a di tecnologie utilizzate in campo geofisico e che hanno permesso loro di guardare sotto la superficie della terra, mappando completamente l’intero insediamento che si estende su una superficie di 25 ettari.
Le immagini ottenuti hanno riservato qualche sorpresa. Gli archeologi che si sono occupati precedentemente del sito ritenevano che la città romana di Interamna Lirenas fosse una cittadina secondaria dell’impero, ma la scoperta delle presenza di un grande mercato e di un teatro, suggeriscono che, in realtà, era un vivace centro economico e sociale.
“Avere a disposizione la mappatura delle strade ci permette di ipotizzare la struttura dell’insediamento e di esaminare come funzionava e come si è modificato nel tempo”, spiga Martin Millett, docente di archeologia classica presso l’Università di Cambridge. “Le immagini presentano un posto vivace e affollato, anche se molti studiosi hanno ipotizzato che si trattasse di un insediamento marginale”.
Interamna Lirenas è un caso di studio interessante perché, nonostante le sue dimensioni, non ha subito ulteriori espansioni significative durante l’apice della potenza dell’Impero Romano, il che significa che ha mantenuto gran parte della sua configurazione originaria. Gli archeologi sapevano da tempo dell’esistenza di una città sepolta, ma non sono mai stati eseguiti degli scavi perché si credeva che le colonie romane avessero, grosso modo, una struttura simile. Ma con le scoperte più recenti, sta diventando sempre più chiaro che anche due città coloniali molto vicine, spesso potevano essere molto differenti l’una dall’altra. Fonte: Università di Cambridge [5 Settembre 2012].
Il mistero irrisolto del “dodecadro romano”
Ritrovate tre tavolette Ittite in Turchia
Piramidi in tutto il mondo: anche in Italia
Zanna di mammuth rinvenuta in Germania
Allevamenti di maiali a Nazca: linee in pericolo