La tempesta su Saturno cresce: è come un serpente che si morde la coda!

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Una grande tempesta sta sconvolgendo l’atmosfera di Saturno. Avvistata per la prima volta il 5 dicembre del 2010, a 33 gradi di latitudine Nord,  la grande perturbazione, tra fulmini e saette, ha praticamente avvolto il pianeta, formando un gigantesco anello di circa 300 mila chilometri.

Nuove osservazioni del team della missione Cassini, infatti, rivelano che la testa della tempesta è arrivata ad inglobare la sua scia, come l’Uroboro, il serpente che si morde la coda, secondo la suggestiva immagine offerta da Eleonora Ferroni nel suo articolo per Media Inaf.

L’evoluzione della tempesta è stata osservata dagli scienziati della NASA tramite gli strumenti della sonda Cassini (NASA/ESA/ASI): per la prima volta i ricercatori hanno potuto studiare un fenomeno simile, unico nel nostro Sistema solare.

La dinamica della tempesta di Saturno, nutrita dall’aria calda presente nell’atmosfera del pianeta, è simile a quella che genera gli uragani terrestri, che si alimentano con l’energia dell’acqua calda e lasciano dietro una scia di acqua fredda. [Una supertempesta nell’atmosfera di Saturno].

Tuttavia, gli uragani terresti, seppur potenti e devastanti, non arrivano mai a “mangiarsi la coda” in questo modo, a causa del conformazione morfologica del nostro pianeta. Infatti, incontrato le montagne che li portano a esaurire le loro energia, infrangendo e bloccando venti e tempeste. Su Saturno la tempesta, invece, ha avuto campo libero, non trovando ostacoli davanti il suo drammatico e turbolento cammino. [Straordinarie immagini dei cicloni di Saturno].

Le immagini della sonda Cassini hanno mostrato che la testa della tempesta si è scontrata con un vortice, e da quel momento la grande potenza della tempesta ha cominciato a diminuire. Gli studiosi ancora non sono riusciti a determinare i motivi di tale fenomeno. La tempesta si è definitivamente placata il 28 agosto, dopo ben 267 giorni di attività.

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«Questa tempesta su Saturno era davvero un bestione», ha detto Kunio Sayanagi, autore dello studio. «Ha mantenuto la sua intensità e forza per un periodo di tempo insolito. La testa della tempesta ha corso attorno al pianeta per 201 giorni e la forza della corrente ascensionale avrebbe potuto risucchiare l’intera atmosfera terrestre in 150 giorni».

Il vortice osservato da Cassini è risultato essere il più grande mai visto nella troposfera di Saturno, circa 12 mila chilometri di larghezza: questo lo porta a superare il record delle grandi tempeste di Giove, come Oval BA e la Grande Macchia Rossa. Nel 2009 era stato avvistato la più lunga e duratura tempesta mai vista su Saturno, che durò circa 334 giorni, ma 100 volte meno potente rispetto a questa. [Media Inaf].

La tempesta su Saturno cresce: è come un serpente che si morde la coda!ultima modifica: 2013-02-02T12:46:00+01:00da admin
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