Scoperta una seconda Terra che potrebbe ospitare la vita

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Il nuovo pianeta, denominato HD85512b, orbita attorno ad una stella nana arancione nella costellazione delle Vele, a 36 anni luce di distanza dalla Terra. Gli astronomi hanno scoperto il pianeta grazie allo spettrografo di alta precisione HARPS (High Accuracy Radial Velocity Planet Searcher), operativo presso l’Osservatorio Europeo Meridionale, a La Silla in Cile. Secondo i dati raccolti da HARPS il pianeta ha una massa 3,6 volte quella terrestre e orbita attorno alla sua stella ad una distanza tale che potrebbe esserci acqua allo stato liquido sulla sua superficie. Lo strumento usato dagli astronomi misura le variazioni della velocità radiale di una stella che è soggetta all’interferenza gravitazionale di corpi che ruotano intorno ad essa.

La presenza di acqua liquida è un requisito fondamentale per la vita, e come spiega Lisa Kaltenegger, l’astronoma dell’Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics e del Max Planck Institute for Astronomy che ha guidato la ricerca, “tra la stella e il pianeta c’è la distanza perfetta che consente all’acqua di essere liquida”.

Una questione di nuvole

“Se facciamo un confronto con il nostro sistema solare, è come se il nuovo pianeta fosse un po’ più lontano di quanto Venere lo è dal Sole”. A questa distanza il pianeta probabilmente riceve più energia luminosa dalla sua stella di quanta ne riceve la Terra dal Sole. Ma secondo Kaltenegger il surriscaldamento del pianeta potrebbe essere evitato da una enorme nuvola che lo ricoprisse per almeno la metà, così da riflettere gran parte dell’energia solare che arriva dalla sua stella. Proprio come accade alla Terra, dove almeno il 60 per cento della superficie terrestre è coperto dalle nuvole.

L’esistenza di nubi di vapore acqueo è legata alla presenza di un’atmosfera molto simile a quella terrestre, ma tale presenza non può ancora essere confermata dai ricercatori, perché a queste distanze gli strumenti attuali non riescono definire in dettaglio i componenti dell’atmosfera del pianeta. Secondo i modelli che spiegano la formazione dei pianeti i corpi con massa almeno dieci volte quella della Terra dovrebbero avere un’atmosfera composta da idrogeno ed elio. Nel caso di pianeti più piccoli, come HD85512b, questi sarebbero invece molto più simili alla Terra, con un’atmosfera costituita da azoto e ossigeno.

Un nuovo mondo abitabile

Gli astronomi confermano che HD85512b è il secondo pianeta roccioso, esterno al pianeta solare, che si trova nella “zona abitabile” attorno alla sua stella, cioè in una posizione che, all’interno del suo sistema solare, è ritenuta la migliore per ospitare la vita. Il primo pianeta extra solare abitabile scoperto con HARPS è stato Gliese 581d. Questo pianeta è situato invece proprio al limite della parte più fredda della “zona abitabile” della sua stella. Ci sarebbe anche un terzo candidato, Gliese 581 g, ma in realtà gli esperti non sono neanche d’accordo sulla sua esistenza.

Manfred Cuntz, direttore del programma di astronomia dell’Università del Texas, sottolinea che comunque sono necessarie ancora molte informazioni prima di poter sostenere la presenza di vita aliena nel nuovo pianeta. “Ma la colpa non è dei ricercatori” aggiunge Cuntz, “ma degli strumenti che ancora non permettono di avere informazioni sull’atmosfera del nuovo pianeta. Certamente appare come un valido candidato”. Infatti HD85512b, oltre alle misure e alla posizione, possiede altre due caratteristiche che sono molto importanti per la vita. La sua orbita è circolare, e ciò consente un clima stabile; poi la sua stella, essendo più vecchia del nostro Sole, ha un’attività solare meno vivace e quindi le sue tempeste elettromagnetiche meno intense potrebbero essere poco dannose per la sua atmosfera. Inoltre ci sarebbe anche un terzo elemento a favore del pianeta, spiega Cuntz, ossia l’età del suo sistema solare. Il sistema solare del nuovo pianeta ha infatti 5,6 miliardi di anni, un tempo assolutamente sufficiente per consentire alla vita di originarsi ed evolvere, se si pensa che il nostro sistema ha 4,6 miliardi di anni

In ogni caso per noi terrestri, almeno per ora è impossibile raggiungere il nuovo pianeta. Ma se mai ci riuscissimo, secondo la Kaltenegger ci ritroveremmo in un ambiente caldo e afoso e con una gravità 1,4 volte quella dell Terra. Articolo completo su arXiv.org

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Scoperta una seconda Terra che potrebbe ospitare la vitaultima modifica: 2011-09-03T00:00:00+02:00da kattolika177
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