Inventata la prima “Foglia Artificiale” – Con la potenza del sole potremmo avere idrogeno in quantità

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Un professore americano di chimica è riuscito a riprodurre artificilamente il funzionamento delle foglie. Il dispositivo, imitando in parte il processo di fotosintesi, consente di produrre idrogeno senza ricorrere a catalizzatori rari e costosi come il platino, ma con composti di nichel, molibdeno e zinco.

La ricerca di dispositivi che siano in grado di imitare in modo efficiente il processo di fotosintesi, utilizzando “foglie” artificiali che usano la radiazione solare per scindere le molecole di acqua, producendo idrogeno da usare per combustibili e riscaldamento, ha una storia lunga quasi un secolo.

Il primo ad avere un’intuizione in questa direzione fu il chimico italiano Giacomo Luigi Ciamician, che in un articolo del 1912 espose il problema  di “fissare l’energia solare attraverso opportune reazioni fotochimiche con nuovi composti che controllino i processi fotochimici che finora sono stati il segreto custodito delle piante”. 

foglia-artificiale.jpgEd è proprio dall’idea di Ciamician che è partito per le sue ricerche Daniel G. Nocera (di origine italiana), docente di chimica al Massachusetts Institute of Technology, da anni impegnato in questo genere di studi, il quale ha pubblicato in questi giorni, sulla rivista ACS Chemical Research, la descrizione dettagliata dello sviluppo della prima foglia artificiale dotata, a suo avviso, di un possibile interesse pratico. 

Dispositivi in grado di realizzare una fotosintesi artificiale sono infatti già stati realizzati, ma la loro fabbricazione richiede il ricorso a catalizzatori a base di platino e altri ossidi di metalli nobili e a processi di produzione che ne rendono i costi proibitivi.

Nocera è riuscito a realizzare un collettore solare a sandwich costituito da due film che generano ossigeno e gas idrogeno. Nel primo, il catalizzatore di platino che produce gas idrogeno – che può essere convogliato in celle a combustibile per generare elettricità – è sostituito da un composto molto meno costoso di nichel-molibdeno-zinco. Sull’altro lato della “foglia” è invece una pellicola di cobalto a permettere la liberazione dell’ossigeno.

L’autore tiene a sottolineare che tutti i materiali impiegati nel nuovo progetto sono molto più abbondanti ed economici dei precedenti, e conclude: “Costruendo un semplice dispositivo indipendente composto di materiali abbondanti sulla Terra, la foglia artificiale fornisce un mezzo per realizzare un sistema di trasformazione da solare a carburante economico e altamente distribuito, che impiega sistemi ingegneristici e di fabbricazione a basso costo.

Attraverso questo tipo di sistema, l’energia solare può diventare una fonte di energia vitale per i paesi più poveri.” Secondo me, il ricercatore americano è sulla strada giusta! Potrebbe essere non troppo lontano il futuro nel quale potremmo avere nel nostro giardino un albero di foglie aritificiali che produce l’idrogeno per il nostro generatore di corrente familiare! Utopia? No, futuro possibile! [Le Scienze].

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Inventata la prima “Foglia Artificiale” – Con la potenza del sole potremmo avere idrogeno in quantitàultima modifica: 2012-06-19T00:05:00+02:00da kattolika177
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Un pensiero su “Inventata la prima “Foglia Artificiale” – Con la potenza del sole potremmo avere idrogeno in quantità

  1. L’idea di imitare la natura nella sua “tecnologia” è la miglior cosa che si possa fare in questo settore, ma vi prego, cerchiamo di non imitarla esteticamente! Un albero finto? Mi fa venire i brividi solo a pensarci: squallido, e non etico.
    Basterebbe vedere questa tecnologia applicata ai tetti e alle pareti delle nostre case, ma vi prego… non spingiamoci oltre, non cadiamo nell’assurdità!

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