Una seconda iscrizione scolpita nella pietra confermerebbe la data del calendario Maya del 21 dicembre 2012 – Macchè profezie, è solo una questione politica

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Da qualche anno non si parla d’altro: il 21 dicembre 2012 potrebbe essere la data di conclusione della storia umana. Credenti della New Age e fanatici del “Giorno del Giudizio” hanno attribuito un grande significato a questa data. I primi si aspettano un cambiamento radicale della coscienza umana, una sorta di “elevazione spirituale”, grazie alla quale l’umanità potrà innalzarsi su un nuovo gradino evolutino e iniziare un periodo di pace e di prosperità. I secondi, invece, prevedono per il 21 dicembre 2012 l’apocalisse cosmica, durante la quale, tra immani cataclismi, l’umanità vedrà il tramonto della propria esperienza sulla Terra.

Come ormai sappiamo molto bene, il calendario del Lungo Computo Maya è diviso in unità di tempo chiamate bak’tun, che sono cicli di 144 mila giorni che hanno avuto inizio con la data della creazione del mondo. Il solstizio d’inverno del 2012 (21 dicembre) è l’ultimo giorno del 13° bak’tun, cioè dell’ultimo ciclo di 144 mila giorni dalla crazione del mondo. Avendo una concezione del tempo ciclcica, questa data, nella prospettiva Maya, indica il completamento di tutto il ciclo della creazione.

Fino ad oggi, l’unico ritrovamento archeologico che faceva riferimento alla fatidica data del 21 dicembre 2012 era una scritta in caratteri geroglifici scolpita su un monumento maya a Tortuguero, in Messico, risalente al 669 d.C. Ma ora, grazie ad una nuova scoperta degli archeologi, la famosa data potrebbe aver trovato una seconda conferma su un altro monumento, quest volta però sulle rovine maya di La Corona, in Guatemala.

Su uno dei blocchi di una scala intagliata e decorata con scritte geroglifiche, gli archeologi hanno trovato una scritta commemorativa riferita ad una visita da parte di Yuknoom Yich’aak K’ahk’ di Calakmul, uno dei sovrani Maya più potenti dell’epoca. Conosciuto anche come “Zampa di Giaguaro“, il re subì una terribile sconfitta in battaglia ad opera del Regno di Tikal nel 695.

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Gli storici hanno a lungo ipotizzato che che Zampa di Giuaguaro sia morto o sia stato catturato durante questa terribile battaglia. Ma i geroglifici dimostrano che si sbagliavano. In effetti, il re ha fatto visita a La Corona nel 696 d.C., probabibilmente con l’intento di rinsaldare il morale e la fedeltà dei suoi sudditi in seguito alla sconfitta subita l’anno prima.

Come rivelano le scritture ritrovate, il re, durante il suo tour promozionale, avrebbe definito se stesso come il “Signore del 13° K’atun“. Il k’atun è un’altra unità di misura del calendario Maya. Essa corrisponde a un ciclo di 7.200 giorni (quasi 20 anni). Secondo il calendario Maya, il 13° k’atun si è concluso nel 692, 4 anni prima della sua visita a La Corona.

Secondo gli archeologi, con questa affermazione, Zampa di Giaguaro avrebbe legato la sua persona e il destino del suo popolo al regno futuro, facendo riferimento agli ultimi tempi. Conclusosi il 13° k’atun, il re apre il popolo alla speranza indicata nel calendario del lungo computo: il completamento del 13° bak’tun del 21 dicembre 2012. Ma gli archeologi tradizionali, a differenza dei teorici degli Antichi Astronauti, non credono che il re abbia fatto riferimento a qualche evento apocalittico, ad un suo ritorno o ad un’era di pace e prosperità. Credono, piuttosto, che il re abbia tentanto di aprire il popolo alla speranza e alla ficucia nella sua persona:

“Questo testo indica più una preoccupazione politica che non profetica”, afferma Marcello Canuto, direttore del Tulane University Middle America Research Institute. “Questo nuovo ritrovamento suggerisce che la data del 13 bak’tun sia stata tenuto in grande considerazione dagli antichi Maya, senza, tuttavia, collegarvi nessuna profezia apocalittica. Questo testo ci mostra che in tempi di crisi, gli antichi Maya hanno utilizzato il loro calendario per promuovere la continuità e la stabilità, piuttosto che prevedere la fine del mondo”.

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Il sito archeologico di La Corona è stato per anni vittima di saccheggiatori e sciacalli. Inoltre, il sito è frequentato e studiato in maniera approfondita dagli archeologi moderni solo da una quindicina di anni. Canuto e la sua equipe di archeologi scoprirono la scala di pietra nel 2010, nei pressi di un edificio gravemente danneggiato dai saccheggiatori. I ladri hanno portato via ben 12 dei 22 gradini scolpiti. I ricercatori hanno trovato le rimanenti 10 pietre scartate dai saccheggiatori. In totale, le 22 pietre possono vantare un totale di 264 geroglifici che ripercorrono la storia politica di La Corona, diventando, così, il testo maya più antico del Guatemala. [Fonte – Postato in Archeologia].

Una seconda iscrizione scolpita nella pietra confermerebbe la data del calendario Maya del 21 dicembre 2012 – Macchè profezie, è solo una questione politicaultima modifica: 2012-07-01T17:32:50+02:00da kattolika177
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