Guerre in Corso: Guerra Civile in Costa d’Avorio – Oltre 3000 morti dal 2002

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Parti in clonflitto

costa-d-avorio.jpgDal Settembre 2002 ad oggi: un fallito colpo di stato ai danni del presidente Laurent Gbagbo ha scatenato una guerra civile che vede opposti l’esercito ivoriano e i ribelli delle Forze Nuove (Fn), sigla che comprende tre formazioni armate. Il paese è separato da una zona cuscinetto che corre da est a ovest e divide in due il paese. La zona è pattugliata da 10.000 uomini armati divisi tra i caschi blu della missione Onuci e i militari francesi dell’operazione Licorne. 

La parte meridionale è controllata dal governo di Laurent Gbagbo (che controlla anche le due capitali: quella amministrativa, Abidjan, e quella governativa, Yamoussoukro). Le regioni settentrionali, a maggioranza musulmana, sono invece in mano ai gruppi ribelli uniti nella coalizione armata delle Forze Nuove:  i guerriglieri del Movimento patriottico della Costa d’Avorio (Mpci), del Movimento per la Pace e la Giustizia (Mpj) e del Movimento Popolare Ivoriano per il Grande Ovest (Mpigo). Numerose formazioni mercenarie operano ai confini con la Liberia e la Sierra Leone, combattendo per il miglior offerente.


Risorse Contese

Il controllo politico del paese. Forti contrasti si registrano tra le popolazioni settentrionali, a maggioranza musulmana e per buona parte di sangue misto, e le comunità ivoriane meridionali in gran parte cristiane. Una norma costituzionale impedisce al momento ai figli di un genitore proveniente dai paesi confinanti di essere eleggibile alle cariche politiche.

 

Fornitura Armamenti

Il governo è armato da Russia, Inghilterra, Romania e Angola che gli forniscono armamenti, elicotteri da combattimento e milizie private. I gruppi ribelli del nord (Mpci) sono accusati di ricevere armi dal Burkina Faso, quelli dell’ovest (Mpigo e Mpj) da Liberia e Sierra Leone, ma le armi in loro dotazione sono principalmente quelle sottratte da depositi e caserme governative occupate.

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Situazione Attuale

Nonostante le parti in conflitto abbiano firmato un accordo a Marcoussis (Francia) nel gennaio del 2003, non si sono registrati concreti passi in avanti per una riunificazione del paese. Nell’aprile del 2004, una manifestazione pacifica indetta da ribelli e gruppi all’opposizione e vietata dalle autorità, è sfociata nel sangue. L’Onu ha stimato in 250 le vittime della repressione governativa. L’ulteriore conferma del vicolo cieco in cui sono finiti gli accordi è il mancato disarmo che sarebbe dovuto avvenire il 15 ottobre 2004: i ribelli si sono rifiutati di consegnare le armi, accusando il presidente Laurent Gbagbo di non aver adottato le riforme costituzionali concordate.

Nel novembre del 2004, un’offensiva del governo ivoriano contro le postazioni ribelli in cui sono rimasti uccisi otto soldati francesi e un operatore umanitario statunitense ha riaperto la crisi. La rappresaglia della Francia che ha distrutto l’aviazione ivoriana ha scatenato infatti pesanti manifestazioni anti-francesi a Abidjan, in una delle quali i militari francesi hanno fatto fuoco sulla folla uccidendo un numero imprecisato di persone. L’episodio ha scatenato una feroce “caccia al bianco” durata alcuni giorni, al termine dei quali la quasi totalità degli stranieri ha abbandonato il paese. Dopo quanto accaduto, i rapporti tra Parigi e Abidjan non si sono ancora normalizzati del tutto.

Il processo di pace è ripreso nel marzo 2005, con gli incontri di Pretoria organizzati dal presidente sudafricano Thabo Mbeki. Dopo un inizio promettente però le parti sono tornate a accusarsi a vicenda per il mancato rispetto degli accordi, facendo così fallire sia il programma di disarmo che l’organizzazione delle elezioni, posticipate per due volte al 2007. Ad ottobre 2006, il mandato del presidente Gbagbo è stato prolungato di un ulteriore anno con l’avallo dell’Onu, nonostante le proteste delle Fn, così come quello del premier Charles Konan Banny, a capo di un esecutivo rinnovato e con poteri teoricamente accresciuti. [Fonte]

Guerre in Corso: Guerra Civile in Costa d’Avorio – Oltre 3000 morti dal 2002ultima modifica: 2012-07-20T10:56:27+02:00da kattolika177
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