Il Navigatore Curioso

Il prof. Lorenzo Iorio risponde alla lettera del Navigatore: chiarimenti sulle anomalie dell’orbita lunare e sul Pianeta X

In riferimento alla lettera aperta scritta dal Navigatore Curioso, il prof. Lorenzo Iorio ha cortesemente risposto ad alcune delle questioni che crediamo interessino coloro che seguono il nostro blog. Per questo motivo, a segutio dell’autirizzazione ricevuta dallo stesso Iorio, pubblichiamo volentieri la sua seconda mail. La divisione in paragrafi e i rispettivi titoli sono stati creati dal Navigatore per rendere più agevole la lettura dell’articolo.

Buona lettura.

 

Caro Navigatore, grazie della mail.

Il problema è il giustapporre e/o mescolare ad arte pezzi di informazione completamente disomogenei e non commensurabili fra loro, come le citazioni ai miei lavori (e ad altri diciamo “seri”) e poi tutta la roba (video incluso. Se cerca bene su YouTube ne troverà anche di decenti, in cui l’uso distorto dei miei studi viene stigmatizzato e smascherato) circa le altre presunte “anomalie” non-orbitali  che affliggerebbero vari corpi del Sistema Solare in modo da dare surrettiziamente l’idea che qualcuno nell’ estabilishment scientifico “ufficiale” supporti tali tesi strampalate.

Che è ciò che, in maniera più o meno sfacciata e censurabile, hanno fatto i vari “fuffari” americani online.  Il tutto proprio perché, a occhi profani (e anche qualcosina in più, ma non facciamo polemiche…) non vi è differenza fra un articolo su, diciamo, Celestial Mechanics and Dynamical Astronomy, e un video di qualche blogger della domenica. Della serie: “Ah ahhh! Visto? Lo scienziato Pinco Pallino parla di Nemesis (magari demolendolo), ERGO Nemesis esiste! ERGO, “LORO” sanno! ERGO, [continui pure Lei come meglio crede]. A prescindere da ciò che, effettivamente, Pinco Pallino ha realmente scritto..

 

La questione del Pianeta X

Passando ad argomenti scientifici, l’ipotesi di un X lontano è, in sé, un’ipotesi scientifica rispettabilissima e del tutto legittima che è riemersa svariate volte nel settore come possibile spiegazione di vari fenomeni (tipo la periodicità delle estinzioni di massa sulla Terra, in seguito risultata poco attendibile) e/o caratteristiche della cintura di Kuiper. In linea di principio, non c’è nulla di strano se un tale X esistesse.

NON è possibile – e ripeto – NON è possibile dimostrare che un X siffatto NON esiste! [Ma, prego, continui a leggere] E’ solo possibile, assegnando di volta in volta valori di prova per la sua ipotetica massa, stabilire dei limiti inferiori sulla sua distanza dedotti dalla grandezza delle perturbazioni orbitali gravitazionali che esso indurrebbe sul moto degli altri pianeti e confrontandola con l’accuratezza con cui tali moti sono noti oggigiorno.

Facciamo un esempio concreto. L’orbita di Saturno è oggi nota con un’accuratezza di 5 metri grazie alla sonda automatica Cassini che da anni esplora il suo sistema e la cui posizione e velocità sono continuamente monitorati dalla Terra mediante uno scambio di segnali elettromagnetici. Quindi, scarrocciamenti dell’ orbita di Saturno da quanto previsto sulla base della fisica nota e dei corpi noti nel Sistema Solare che siano prodotti da un ipotetico X remoto non possono essere più grandi di 5 metri al massimo (a voler essere generosi: in effetti, potrebbero ben esserci altri fenomeni standard, inevitabilmente noti con una certa incertezza, che potrebbero dar conto di quei 5 metri, fenomeni che riguardano magari la sonda Cassini stessa, Saturno e gli altri corpi noti).

Da ciò, mettendo dentro vari valori della ipotetica  massa di X, si ottengono dei corrispondenti valori per la distanza minima alla quale un tale X potrebbe esistere per sballare l’orbita di Saturno di non più di 5 metri. Della serie: “Se X esiste e ha una massa M_X, allora esso si troverà a non medo di [d_X] Unità Astronomiche” E così via. Più si raffina la conoscenza delle orbite planetarie note,  più flebili devono necessariamente essere le azioni di un X per essere compatibili con queste incertezze via via sempre minori sul moto degli altri pianeti noti. Di conseguenza, la ipotetica posizione di X viene spinta via via sempre più lontano.

 

La rivelazione diretta del Pianeta X

Questo per quel che riguarda i  limiti ottenibili indirettamente dalle sole perturbazioni gravitazionali sugli altri corpi noti e monitorati. Tali limiti vanno poi incrociati e sovrapposti con quelli ottenibili indipendentemente con altre tecniche che coinvolgono la rivelazione diretta di radiazione elettromagnetica, di cui non mi occupo.

Questi funzionano in maniera diversa: dato lo strumento Pippo montanto sul satellite Pluto, esso è capace di rivelare un X che emetta un tot di radiazione elettromagnetica così e cosà fino a una distanza [Y_X] (quindi, un limite superiore di rivelabilità diretta). In genere, questi limiti superiori [Y_X] di rivelabilità diretta sono più grandi del limiti inferiori [d_X] ottenibili indirettamente per via gravitazionale. Il che vuol dire che, in teoria, questi strumenti potrebbero rivelare un X distante quanto permesso dal metodo gravitazionale.

Potrebbe anche accadere che, un domani, il metodo gravitazionale diventi talmente accurato (misure radio e laser di sonde automatiche orbitanti questo o quel pianeta noto sempre più accurate) da porre la distanza minima ammissibile [d_X]  di X talmente lontano da finire al di là del limite superiore [Y_X] di diretta osservabilità. Se mai dovesse accadere, beh, allora anche se ci fosse non lo si potrebbe rivelare. Tenga conto che, maggiore è la massa che si ipotizza per X, maggiori sono sia [d_X] che, sotto ragionevoli ipotesi circa la sua emissione elettromagnetica,  anche [Y_X].

Aspettiamo e vediamo. Senza alcun rancore,

Lorenzo Iorio

P.S.: Se necessita di ulteriori chiarimenti, mi scriva pure

P.P.S.: Tecnicamente parlando, sono un ricercatore “free lance” o indipendente nel senso che sono affiliato al MIUR, ma come insegnante di fisica di scuola superiore, non come membro di una qualche Università o centro di ricerca. Cioè, non vengo pagato per fare ricerca. Ma, ovviamente, tutto ciò non ha alcuna importanza nella comunità scientifica internazionale, per la quale conta solo (per fortuna) quel che uno scrive. Dati i tempi che corrono qui in Italia, mi sa che la mia situazione non cambierà ancora per un bel pò…

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Il dibattito è sorto a seguito del post pubblicato sul blog:

Anomalie nell’orbita lunare, il misterioso caso delle sonde Pioneer, esercitazioni militari congiunte e gli strani provvedimenti firmati da Barak Obama. Qualcosa di strano sta succedendo. Ma cosa?

Il prof. Lorenzo Iorio risponde alla lettera del Navigatore: chiarimenti sulle anomalie dell’orbita lunare e sul Pianeta Xultima modifica: 2012-07-27T08:10:43+02:00da
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