E’ ciò che sta accadendo agli studenti della John Jay High School e della Anson Jones Middle School a San Antonio, i genitori dei quali si sono rifiutati di far monitorare i loro figli dai funzionari scolastici.
Secondo i nuovi regolamenti entrati in vigore lo scorso 1 ottobre, ogni studente è obbligato a tenere sempre con sè una speciale “carta d’identità” (Tracker ID) equipaggiata con un chip a radio frequenza (RFID), consentendo ai sorveglianti scolastici di sapere in ogni momento la posizione di ogni singolo alunno.
La motivazione data dagli educatori a tale provvedimento è da individuarsi nella volontà di arginare il fenomeno dell’assenteismo dilagante (una volta bastava fare l’appello! N.d.r.). Se la sperimentazione darà i risultati sperati, il sistema di controllo sarà installato in tutte le 112 scuole del distretto scolastico, che conta quasi 100 mila studenti.
Intanto, però, si registrano strani casi di vessazione e di abuso. Da quanto si apprende da alcune testimonianze, pare che i ragazzi che non indossano i Tracker ID, che dovrebbero essere portati in tasca o al collo, siano presi di mira dagli insegnanti, impedendogli di utilizzare alcune strutture della scuola, come le aree comuni quali le librerie e le caffetterie.
Essendosi rifiutata di indossare l’RFID ID-Chip, il sovraintendente scolastico Ray Galindo ha spedito una comunicazione ai genitori di Andrea: “Con la presente, esortiamo vostra figlia ad indossare il Tracker-ID come chiediamo di fare a tutti gli altri studenti e adulti nel Campus Jay. Se vostra figlia si rifiuterà ancora di indossare l’RFID ID-Chip, le ripercussioni saranno più rigide della semplice revoca circa i suoi diritti di voto.
Vi esorto ad accettare questa soluzione in modo che il percorso didattico di vostra figlia non ne risenta”. Steve Hernandez, padre di Andrea, ha dichiarato che la sua famiglia non smetterà di criticare pubblicamente un programma che ritiene sbagliato. “Non siamo disponibili a rinunciare ai nostri diritti costituzionali”, ha detto Steve.