Gli effetti del cambiamento climatico sono già evidenti in Europa e la situazione è destinata a peggiorare

alluvione-commissione-europea.jpgSecondo un rapporto pubblicato dall’Agenzia europea per l’ambiente, gli effetti del cambiamento climatico sono già osservabili in Europa. Gli ultimi dieci anni sono stati i più caldi mai registrati nel vecchio continente.

E la situazione non può che diventare sempre più complessa. Il costo dei danni causati da eventi meteorologici estremi è in aumento, e l’Europa è destinata a diventare sempre più vulnerabile nel prossimo futuro. I risultati sono stati pubblicati qualche giorno prima della conferenza ONU sul clima.

“Tutti gli indicatori a nostra disposizione ci stanno danno segnali forti dei precoci cambiamenti climatici della crescente vulnerabilità del nostro continente”, ha dichiarato Jacqueline McGlade, direttore esecutivo della EEA. “Il problema non è solo quello della temperatura globale, ma coinvolge diversi aspetti della vita umana tra cui la salute, il livello del mare, l’agricoltura e la biodiversità”.

Il rapporto (Climate Change, Impacts and Vulnerabilities in Europe 2012) coinvolge più di 50 autori provenienti da una serie di organizzazioni. Questi sono i punti chiave condivisi da tutti gli esperti:

– il cambiamento climatico ha già portato una serie di impatti sui sistemi ambientali e della società;

– ci si aspetta ulteriori cambiamenti per il prossimo futuro;

– il cambiamento climatico aumenta la vulnerabilità esistente e approfondire gli squilibri socio-economici in Europa;

– l’effetto combinato del cambiamento climatico previsto e l’impatto socio-economico conseguente ai costi dei danni degli eventi meteorologici estremi è destinato ad aumentare.

Allo stato attuale, la Conferenza delle Nazione Unite sui cambiamenti climatici ha fissato come obiettivo quello di limitare l’aumento della temperatura media globale a 2°C rispetto ai livelli preindustriali. Ma gli autori del rapporto avvertono che, anche se questo obiettivo di mitigare il riscaldamento globale fosse centrato, l’impatto sostanziale sulla società, la salute umana e gli ecosistemi sono destinato a verificarsi.

Per ridurre l’impatto, secondo gli esperti bisogna elaborare strategie efficace di adattamento, in modo da ridurre al minimo il rischio per le persone, le abitazioni, le industrie e le infrastrutture. A breve, entro il 2013, dovrebbe essere pubblicata la strategia pianificata dalla Commissione Europea che illustra le misure che si ritiene possano aiutare le 27 nazioni europee ad affrontare l’acuirsi dei cambiamenti climatici.

Alcuni esempi di adattamento includono il potenziamento delle risorse idriche, l’adeguamento delle norme edilizie per essere in grado di resistere a eventi meteorologici estremi e la costruzione di barriere di protezione. “Penso che ciò che la Commissione Europea si appresta a fare è fondamentale per comprendere quello che sta accadendo a livello globale e locale”, ha detto la McGlade.

“Sappiamo che l’incremento principale dei costi derivanti dai danni per calamità naturali anche dall’inadeguatezza delle nostre infrastrutture e dalla urbanizzazione di zone a rischio idrogeologico. Tuttavia, non possiamo sottovalutare il rischio derivante dall’aumento della frequenza e della intensità di eventi estremi”, ha aggiunto Andre Jol, uno degli autori del rapporto.

 

Mancanza di azione

tromba-marina-australia-01.jpgAnche la Banca Mondiale ha pubblicato un rapporto secondo il quale il mondo si è incamminato su una strada che potrebbe portare un aumento della temperatura globale fino a 4°C entro la fine del secolo, segnato da ondate di calore estremo e molto pericolose per l’urbanizzazione costiera a livello del mare.

Tuttavia, un mondo più caldo di 4°C può essere evitato: “La mancanza di azione sul cambiamento climatico è la maggiore minaccia che erediteranno i nostri figli, e cioè un mondo completamente diverso da quello in cui viviamo oggi”, ha detto Jim Yong Kim, presidente del gruppo della Banca Mondiale.

Bisogna necessariamente ridurre le emissioni di gas serra nell’atmosfera. Secondo i dati diffusi dalla World Meteorological Organization (WMO) la quantità di gas serra nell’atmosfera terrestre (CO2, metano e di altri gas prodotti dalle attività umane) nel 2011 ha segnato un nuovo record raggiungendo il 140% del livello preindustriale. Gli obiettivi di riduzione dovrebbero entrare in vigore entro il 2020. Ma non è una data troppo lontana?

“Mentre i governi lavorano per negoziare un nuovo accordo internazionale sul clima che entretà in vigore nel 2020, c’è la necessità urgente di mettere il piede sull’acceleratore e mettere in essere strategie e tecnologie per contrastare il riscaldamento globale fin da subito”, conclude Achim Steiner, direttore esecutivo dell’United Nations Environment Programme. [Fonte].

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Gli effetti del cambiamento climatico sono già evidenti in Europa e la situazione è destinata a peggiorareultima modifica: 2012-11-27T12:10:30+01:00da admin
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