In entrambi i casi, allacciate le cinture di sicurezza, perchè tra tre settimana a partire da ora, comincia il conto alla rovescia per il 21 dicembre 2012, data del compimento della profezia Maya. Tale data corrisponde alla fine del 13° b’ak’tun, o termine del ciclo dei 144 mila giorni del calendario Maya del Lungo Computo, segnando un ciclo completo dalla creazione.
Questo semplice traguardo ha provocato paura ed eccitazione in alcuni settori della società, soprattutto i frequentatori di Internet. Molti sono convinti che ci troviamo di fronte al vero giorno del giudizio, nel quale la Terra sarà distrutta in una qualche collisione planetaria o in qualche altro disastro. Altri, invece, vedono nella data del 21 dicembre 2012 l’inizio di una nuova era di pace e unità.
Tutta questa questione sulla fine del mondo deriva da due antiche iscrizioni rinvenute in America Centrale e che risalgono ai tempi della civiltà Maya. La prima iscrizione è stata trovata a Tortuguero, Messico, su un monumento realizzato intorno al 669 e rappresenta un calendario che si riferisce alla venuta di un dio associato ai cambiamenti previsti a partire dalla data astronomica che corrisponde al 21 dicembre del calendario gregoriano.
Una seconda iscrizione, portata alla luce proprio quest’anno in Guatemala, riferisce di un re denominato il “Signore del 13° K’atun”, un modo per collegarlo ai fatti del 13° b’ak’tun (21 dicembre 2012). Molto probabilmente, l’intento era quello di ridare speranza alla popolazione dopo che il loro re ebbe a subire, pochi anni prima, una rovinosa sconfitta militare.
In nessuna delle due iscrizioni è menzionato un qualche evento di tipo apocalittico e di distruzione totale. L’equivoco nasce nel momento in cui gli occidentali hanno mescolato la fine del calendario Maya con l’apocalittica giudeo-cristiana, creando una miscela esplosiva che non rende onore nè alla cultura religiosa dei Maya, nè alla cultura religiosa giudeo-cristiana. Da quanto riportato dai Vangeli Sinottici, è Gesù Cristo stesso a parlare della “fine dei tempi”, evento accompagnato da alcuni segni di sconvolgimento sociale, geologico e astronomico:
Gesù disse ai suoi discepoli: «Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l’attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte.
Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire su una nube con grande potenza e gloria. Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina». (Lc 21,25-28).
Eppure, almeno nella prospettiva biblica, la “fine dei tempi” è solo il preludio di una nuova era di pace e giustizia, i cosiddetti “cieli nuovi e terra nuova”, aspetto che avvicina la prospettiva cristiana a quella dei Maya. E non solo! Il 13° b’ak’tun segna il ritorno di una divinità molto importante per i Maya, che inaugurerà i tempi nuovi, così come il ritorno di Gesù Cristo segna per i cristiani l’inizio dell’”Era Messianica”.
Sia i Maya che i Vangeli, sembrano dirci che non esiste distruzione fine a se stessa, ma sempre orientata e finalizzata ad un rinnovamento. D’altra parte, così come capita nella vita di un singolo individuo, se l’umanità vuole vedere qualcosa di nuovo, deve prima “distruggere” il vecchio modo di intendere la vita e il suo significato e “inaugurare” un nuovo paradigma che rimetta al centro la dignità e il valore della persona umana.
Scenari apocalittici
Ma l’occasione offerta dal connubio tra l’apocalittica giudeo-cristiana e il calendario Maya è troppo ghiotta per i catastrofisti, ed ecco, allora, che molti dei presunti scenari apocalittici previsti per il 2012 coinvolgono fenomeni astronomici di vario tipo: un pianeta canaglia, l’inversione magnetica dei poli, tempeste solari.
Il pianeta canaglia
Una delle teorie più gettonate sostiene l’esistenza di un pianeta canaglia chiamato “Pianeta X” o “Nibiru”, il quale, nel dicembre 2012, dovrebbe transitare nei pressi della Terra, causando immani catastrofi e mettendo fine alla vita sul nostro pianeta. Il primo a parlare di Nibiru è stato Zecharia Sitchin interpretando la cosmogonia sumera. Secondo la sua teoria, Nibiru insiste su un orbita che lo avvicinerebbe alla Terra ogni 3600 anni, influenzando gravitazionalmente il nostro pianeta e i pianeti interni del Sistema Solare.
A prescindere dalla esistenza di Nibiru, in nessuno scritto di Sitchin è scritto che il “pianeta del passaggio” si presenterà il 21 dicembre 2012. Per la cronaca, ricordiamo che il ciclo del calendario del Lungo Computo del Maya conta 5125 anni, mentre l’orbita di Nibiru impiegherebbe 3600 anni per completare un ciclo orbitale. Quindi, l’accostamento tra la fine del Calendario Maya e il passaggio di Nibiru è assolutamente arbitrario e infondato. E’ bene farsene una ragione!
L’inversione magnetica dei poli
Un altra teoria apocalittica molto in voga riguarda un fenomeno che anche la scienza ritiene possibile: un’inversione dei poli magnetici della Terra. Coloro che credono in questa possibilità temono che un repentino e improvviso cambio nel magnetismo terrestre possa catapultare la civiltà umana all’età della pietra o, addirittura, distruggere ogni forma di vita sul pianeta, in quanto l’inversione mitigherà lo scudo garantito dalla magnetosfera terrestre, permettendo alle radiazioni solari di “bruciare” ogni forma di vita sulla terra.
Anche in questo caso, è necessario chiarire alcune cose. Stando a quanto dice la scienza geologica, l’inversione del campo magnetico terrestre è un fenomeno avvenuto numerose volte nel corso della vita della Terra. Secondo la Nasa, il campo magnetico si inverte in media ogni 300 mila anni. Tuttavia, l’ultima inversione si è verificata 780 mila anni ha. E’ importante sottolineare che queste inversioni non avvengono dall’oggi al domani, ma impiegano migliaia di anni, consentendo alla vita di adattarsi tranquillamente.
Tempesta solare
In ultima analisi, uno degli eventi che potrebbe segnare profondamente la nostra civiltà e avere risvolti apocalittici, potrebbe essere determinato dalla rinnovata attività solare prevista per l’anno 2013. Come abbiamo scritto in un post precedente, il rischio di un impulso elettromagnetico solare è reale. Un evento particolarmente intenso, potrebbe compromettere seriamente il funzionamento del sistema elettrico terrestre, catapultando l’umanità in un’epoca preindustriale.
Come ci ha spiegato la scienza, il rischio di un intenso “Solar Flare” è reale, ma non si capisce perchè debba essere associato alla data del 21 dicembre 2012. I maya erano maestri nel prevedere i moti orbitali dei corpi celesti, ma come avrebbero potuto prevedere il comportamento di una stella come il nostro Sole? Forse, mai come in questo caso, l’aumento dell’attività solare in prossimità del 13° b’ak’tun è una semplice coincidenza.
E allora? Cosa attendersi?
L’iscrizione di Tortuguero è abbastanza esplicita: il 13° b’ak’tun vedrà il ritorno di una divinità importante per i Maya. Prendendo in prestito le suggestioni della Teoria degli Antichi Astronauti, secondo la quale i nostri antenati avrebbero scambiato viaggiatori extraterrestri per divinità, è possibile ipotizzare che il 21 dicembre 2012 l’umanità possa vedere l’arrivo di una civiltà aliena che abbia l’intento di aiutare l’umanità ad inaugurare una nuova era di pace e prosperità? Ce lo auguriamo con tutto il cuore.
Il 21 Dicembre saranno presenti due forze una + e una – la cui risultante e Neutra.