Quando eravamo bambini, le favole che ci hanno raccontato ci hanno insegnato a relegare i mostri nel mondo della fantasia. Eppure, la realtà sa essere più terrificante dell’immaginazione.
L’evoluzione della vita sul nostro pianeta ha creato dei veri e propri mostri “naturali” (naturalmente, sembrano mostri ai nostri occhi), creature che per adattarsi agli ambienti più estremi hanno sacrificato l’estetica per concentrarsi sulla funzionalità, con risultati a dir poco terrificanti.
In questa panoramica di “mostri naturali”, vi mostriamo le 10 specie più bizzarre e mostruose mai fotografate sul nostro pianeta. Ve li presentiamo in ordine crescente di bruttura!
10. Il predatore “sarcastico”
Il Neoclinus blanchardi è un pesce d’acqua salata diffuso nel Pacifico orientale. Abita le coste rocciose o sabbiose in acque poco profonde (da -3 a -73 m) trovando rifugio in conchiglie, buche, anfratti e relitti. Presenta testa tozza, con occhi sporgenti e una enorme bocca con mascelle estendibili collegate alla testa da ampie membrane elastiche.
Si tratta di un pesce con un comportamento territoriale ed aggressivo: non esita ad assumere un atteggiamento minaccioso allargando le ampie mandibole per spaventare eventuali predatori e invasori del territorio.
9. Creature eteree
Questi esseri che sembrano degli ectoplasma appartengono alla famiglia dei tunicati. Il loro nome scientifico è Megalodicopia hians. Vivono ancorati lungo le pareti e sul fondale dei canyon marini dell’oceano Pacifico, e negli incubi delle prede sottomarine.
Essi sono dotati di una grande bocca a forma di cappuccio, sensibilissima agli spostamenti delle prede, che una volta catturate, vengono digerite solo dopo alcuni giorni. L’aspetto è una via di mezzo tra una medusa e una pianta carnivora. Vivono a una profondità compresa tra i 200 e 5000 metri.
8. Il terrore viene da sotto la sabbia
Gli Uranoscopidi sono una famiglia di pesci ossei che vive in tutti gli oceani, tranne quelli più freddi. Quasi tutte le specie vivono in fondi mobili in cui si infossano, a profondità in genere non elevate. Esistono anche alcune specie di acqua dolce.
Sono pesci dall’aspetto molto caratteristico. La testa è molto grande e schiacciata con occhi, narici e bocca rivolti verso l’alto. Questi pesci predatori cacciano pesci e crostacei stando immersi nella sabbia o nel fango lasciando uscire solo il tentacolo boccale che funge da esca per le prede.
7. Lo squalo “tappeto”
Il nome ridicolo di questo animale (squalo tappeto tassellato) descrive bene la sua fisionomia e il suo modo di predare. Vive nell’Oceano Pacifico occidentale a latitudini comprese tra 1° N e i 23° S; raggiunge una lunghezza di 1,25 metri. Malgrado talvolta possa raggiungere 1,82 metri di lunghezza, è possibile allevarlo in acquari domestici da 1440 litri.
6. Il Calamaro Gigante
È stato trovato nel Pacifico al largo delle isole Ogasawara a una profondità di 630 metri, e seguito fino a una profondità di circa 900 metri, prima che scomparisse nel buio dell’abisso. Si tratta di un calamaro gigante, l’unico che l’uomo sia mai riuscito a osservare vivo e nel suo ambiente naturale. Merito dell’équipe di scienziati coordinata dallo zoologo giapponese Tsunemi Kubodera, che già nel 2005 e nel 2006 era riuscito a catturarne due, in superficie.
Il calamaro, di colore argentato e con grandi occhi neri, è lungo circa 3 metri, ma privo dei due tentacoli più lunghi, grazie ai quali avrebbe raggiunto gli 8 metri. La ragione dei due tentacoli mancanti rimane da chiarire.
5. Il pesce più grande del mondo
Il Pesce luna (Mola mola) è il più grande tra i pesci ossei . In inglese viene chiamato Sunfish, presumibilmente tanto per la sua forma, quanto per le sue dimensioni e per il fatto che durante le giornate di sole tende a salire alla superficie dell’acqua. Abita il mare aperto, ma è localizzato prevalentemente lungo le acque costiere, in acque tropicali, temperate e fredde.
La sua pelle può raggiungere lo spessore di 15 cm. Essa ospita fino a cinquanta specie di parassiti e microorganismi, i quali possono provocare il fenomeno della bioluminescenza. Il pesce luna può raggiungere la lunghezza di tre metri per un’altezza di tre metri ed un peso di oltre due tonnellate. Si tratta inoltre di un pesce estremamente longevo: presumibilmente può superare ampiamente i cento anni di età. Una femmina può deporre fino a 300 milioni di uova in una volta. Le larve hanno il diametro di appena due o tre millimetri.
4. Il pesce che cammina
L’essere imbronciato che vedete nell’immagine fa parte dei Brachionittidi, una specie di pesci scoperta solo pochi anni fa (National Geographic).
La caratteristace più curiosa di questo pesce è nelle sue pinne che sembrano dotarlo di due mani, grazie alle quali può nuotare, ma anche camminare sul fondo dell’oceano. Solo quattro esemplari sono stati finora individuati, tutti nella zona intorno alla città di Hobart, sull’isola della Tasmania, Australia.
3. La vongola dalla proboscide
Il geoduck o vongola dalla proboscide (Panopea abrupta , pronuciato goidak ) è un mollusco bivalve. Il nome comune deriva dalla lingua Lushootseed e significa “colui che scava in profondità”, riferito allo stile di vita dell’animale, che passa la propria esistenza stando sepolto nella sabbia, col sifone che spunta a pochi centimetri dal fondo.
La specie è originaria della costa nord-occidentale del continente nordamericano: in particolare, la si trova nelle zone costiere di Washington, Columbia Britannica ed Alaska. Misurano circa 40 cm di lunghezza (ai quali si aggiunge fino a un metro di sifone) per un peso totale che supera di poco il chilogrammo, ma tendono a crescere per tutta la durata della loro vita ed essendo assai longevi (fino ad oltre 140 anni d’età, l’esemplare più vecchio pescato sinora aveva 160 anni) non è raro trovare individui che pesano oltre 7 kg e misurano oltre due metri di lunghezza. Queste dimensioni ne fanno il bivalve fossore più grande attualmente esistente al mondo.
2. La vipera di Mare
Il pesce vipera (Chauliodus sloani), detto anche vipera di mare, è un pesce d’acqua salata che appartiene alla famiglia degli Stomiidae. Questo pesce vive negli abissi delle acque tropicali e temperate di tutti gli oceani. È stato trovato in più del 25% delle acque del globo, e risulta essere pertanto la specie marina con più alta distribuzione tra quelle finora studiate. È munito di una mandibola disarticolabile che gli consente di divorare prede di grosse dimensioni.
Il pesce vipera fa parte di quegli animali marini bioluminescenti, ovvero che producono luce o per delle reazioni chimiche che avvengono all’interno del loro organismo o per mezzo di alcuni batteri, ospitati in appositi organi, i fotofori. La bioluminescenza, ovvero l’emissione biologica di luce, serve per comunicare, per catturare prede, per difendersi o mimetizzarsi. Il pesce vipera, in particolare, attira le proprie prede con circa 350 organi luminosi all’interno della bocca.
1. Il Pesce Alieno
Questo essere somiglia terribilmente all’alieno xenomorfo di Ridley Scott! Appartiene al genere Idiacanthus, diffuso in tutti gli oceani, ma solo in acque abissali comprese tra i -1000 e i 2500 metri di profondità.
Lunghi in media 40 cm, questi pesci presentano un corpo molto allungato e sottile, anguilliforme, con mascelle dotate di ampissima apertura, in modo da catturare più cibo possibile in un luogo così inospitale come gli abissi. Altre loro strane caratteristiche sono l’assenza di pinne pettorali e un fotoforo sotto il mento, che gli ha attribuito il nome di “draghi di mare barbuti”.