Centinaia di mante spiaggiate sulla Striscia di Gaza: ancora misteri animali

mante-gaza-01.jpgLo strano comportamento di alcune specie animali continua a riempire le pagine dei media internazionali. Stavolta è la Palestina ad essere interessata da un misterioso fenomeno. Una scena del genere non viene ricordata a Gaza nemmeno dai pescatori più anziani.

All’alba di oggi il tratto di spiaggia compreso fra Deir el-Balah e Shati, rispettivamente a Sud e a Nord di Gaza City, era cosparso per una ventina di chilometri di mante giganti morte. A Gaza questo tipo di pesce, considerato pericoloso perchè la coda contiene un forte veleno, era scomparso del tutto da almeno sette anni.

La scorsa notte, per ragioni per il momento ignote, le mante hanno fatto improvvisamente ritorno presso le coste della Striscia di Gaza. Alcune si sono impigliate nelle reti dei pescatori, distese a breve distanza dalla costa. Tutte le altre hanno raggiunto la spiaggia avanzando per alcune decine di metri, fino ad esalare l’ultimo respiro.

L’immagine della spiaggia cosparsa di cadaveri dei giganteschi pesci (ciascuno del peso di circa 20 chilogrammi) ha fatto grande impressione sulla popolazione ed è presto rimbalzata in vari siti web. Le mante ammassate sul litorale di Gaza, hanno lasciato per 24 ore senza parole sia il pubblico che gli scienziati, che non riescono a dare una spiegazione del fenomeno.

Gli animali spiaggiati sono mobule, i parenti “piccoli”, coi loro cinque metri di lunghezza, delle più famose mante giganti (Manta birostris), enormi pesci cartilaginei tropicali noti per la loro forma appiattita e per il loro nuoto aggraziato che sembra un lento volo a mezz’acqua, e che superano tranquillamente i 6 metri e mezzo di larghezza.

mante-gaza-02.jpg

La mobula del Mediterraneo, nota anche come diavolo di mare per via delle creste cefaliche che sembrano corna, è diffusa in acque profonde lungo tutto il Mediterraneo e la costa atlantica dell’Europa ma la specie è fortemente in declino per via del suo bassissimo tasso riproduttivo – un solo piccolo alla volta viene partorito dopo essersi sviluppato nell’utero materno nutrendosi di latte uterino. 

A questo si aggiunge la pesca a ritmi insostenibili: data la bassissima densità di questi pesci non gregari, la pesca è invero più accidentale che mirata, tonnare e pesca a strascico essendo tra i principali sistemi cattura, ma ha inciso così profondamente che il diavolo di mare è entrato come “endangered” nella lista rossa delle specie in via di estinzione. 

Gigantesco banco di Delfini avvistato al largo di San Diego

Brasile: Migliaia di Ragni cadono dal cielo

Massiccia invasione di Cavallette in Egitto

La vista delle 220 carcasse sulle spiagge di Gaza non poteva quindi non destare sconcerto tra i biologi marini preoccupati della sopravvivenza di questi bellissimi animali, ma a distanza era difficile identificare le ipotesi delle cause della morte. 

Secondo quanto afferma il biologo marino Giuseppe Notarbartolo di Sciara, esperto della specie a livello internazionale, non sono noti spiaggiamenti accidentali, soprattutto non in così grandi numeri, non essendo una specie particolarmente gregaria. Le cause della morte, secondo Notarbartolo di Sciara, potevano andare dalla cattura accidentale all’intossicazione, fino a esplosioni subacquee. 

Da un video diffuso su You Tube sembra che la causa della morte fosse proprio la prima azzardata, ovvero la cattura, ma si direbbe intenzionale piuttosto che accidentale. Nel video infatti un pescatore riporta che le mobule, che prima comparivano lungo le coste di Gaza ogni marzo, erano scomparse da sei anni ma quest’anno sono tornate in massa.

Un altro video mostra barche di pescatori colme di mobule che vengono trascinate e allineate sulla spiaggia per essere macellate sul posto e vendute a pochi spiccioli al chilo al mercato, data la grande quantità. 

Il numero totale di questi animali non è noto, ma è certamente in forte declino. La General Fisheries Commission for the Mediterranean ha bandito la pesca a strascico sotto i mille metri proprio per evitare la pesca accidentale di pesci di profondità come le mobule, ma le autorità palestinesi non aderiscono a questo bando.

Possiamo solo sperare che questa improvvisa apparizione fosse un segnale di ripresa e non il colpo di grazia per la specie. A Gaza quel tipo di pesce – considerato pericoloso perchè la coda contiene un forte veleno – era scomparso del tutto da almeno sette anni.

Centinaia di mante spiaggiate sulla Striscia di Gaza: ancora misteri animaliultima modifica: 2013-03-01T08:39:00+01:00da admin
Reposta per primo quest’articolo