Uno studio per giustificare le scie chimiche e mettere la geoingegneria globale nelle mani di una elite

scie-chimiche.jpgUna strana pubblicazione scientifica edita da Environmental Research Letters prospetta una “strategica e multilaterale implementazione su scala planetaria della geoingegneria, attraverso l’azione di un “club” esclusivo che accresca i benefici per i propri membri a scapito di chi non ne fa parte.

I tre scienziati che hanno redatto il documento hanno riportato i risultati di un “gioco” di simulazione al computer che aveva lo scopo di testare in diversi scenari le modalità per dare vita ad un “piano di implementazione unilaterale” della geoingegneria climatica. 

(…) una coalizione internazionale sufficientemente potente potrebbe essere in grado di impiegare la geoingegneria solare. In questo lavoro, mostreremo come le differenze a livello regionale degli effetti prodotti dal clima offrano incentivi alla formazione di alleanze piccole, ma abbastanza potenti da sfruttare la geoingegneria.

 

 

Definita la geoingegneria come “riduzione intenzionale della quantità di luce solare che raggiunge la superficie terrestre attraverso il rilascio di aerosol nella stratosfera”, gli autori hanno poi usato modelli climatici (quelli usati dalla Intergovernmental Panel on Climate ChangeIPCC) come base per le loro attività “ludiche”, che descrivono come un “gioco di regolazione del termostato globale”:

“Le caratteristiche delle alleanze per controllare il clima sono definite usando un “gioco di impostazione del termostato globale” basato sui risultati di modelli climatici. I membri dei gruppi avrebbero incentivi nell’esclusione di soggetti esterni che impedirebbero l’implementazione della geoingegneria solare a livello ottimale per la coalizione stessa”, fanno notare gli autori Katharine Ricke e Ken Caldeira. 

Stabilite “regole e presupposti” gli autori spiegano che “il gioco avviene in due fasi.” 

“Durante la prima fase i giocatori scelgono a che gruppo appartenere e formano la coalizione vincente. Nella seconda fase, la coalizione vincente si comporta come un singolo agente per massimizzare i benefici della geoingegneria per i propri membri. I giocatori al di fuori della coalizione non prendono decisioni in questa seconda fase”.

Partendo dall’assunto che i cambiamenti climatici provocati dall’uomo avranno effetti differenti da regione a regione, gli scienziati coinvolti in questa produzione di modelli hanno inserito queste differenze nel loro “gioco di regolazione del termostato globale”, ipotizzando differenti coalizioni internazionali che avrebbero più possibilità di successo nell’inziare e sostenere uno sforzo geoingegneristico: 

“(…) se venisse presa la decisione di procedere in qualche modo con l’impiego di un uno strato di aerosol introdotto intenzionalmente nella stratosfera, alcune regioni preferirebbero un raffreddamento o un riscaldamento in base al loro clima del momento, generando così complicati problemi nella regolazione del termostato globale.

Inoltre, diversi studi attraverso i modelli hanno dimostrato che se la geoingegneria solare fosse usata per compensare l’aumento delle concentrazioni dei gas serra e fosse poi interrotta bruscamente, potrebbe avere luogo un riscaldamento molto rapido. Quindi se la geoingegneria solare fosse mai implementata, una sua interruzione potrebbe costituire una minaccia”. 

Da questa affermazione segue una drastica implicazione, ossia che l’unico modo per modificare attraverso la geoingegneria l’atmosfera terrestre sia uno sforzo prolungato da parte di una coalizione internazionale.

La premessa del saggio, corroborata da simulazioni al computer, è che l’intervento di un “club esclusivo” di nazioni, sia la via migliore per finanziare una diffusione di aerosol di questa portata per un periodo di tempo sufficientemente lungo:

“una implementazione multilaterale e strategica attraverso un “club” esclusivo che accresca i benefici per i membri a scapito di chi non ne fa parte. Se la possibilità di una coalizione globale è presa in considerazione nella formulazione di un sistema di scambi all’interno di una coalizione, il gioco qui rappresentato produce sempre un gruppo stabile e potente in cui tutti i membri beneficiano dell’esclusione di altri”.

Il ragionamento dietro questa affermazione apparentemente contraddittoria è il seguente: 

“In un modello di coalizioni esclusive con accordi internazionali per la geoingegneria , se un gruppo dovesse sciogliersi un altro sarebbe subito pronto a prenderne il posto. Di pari passo con la crescita del potenziale pericolo di un’interruzione (per esempio se dovesse crescere il forzante radiativo dei gas serra che viene compensato con la geoingegneria), crescono anche gli incentivi nelle diverse potenziali coalizioni per evitare questa interruzione”. 

Che gli sforzi geoingegneristici di questo club esclusivo siano un progetto a lungo termine è evidenziato dall’affermazione degli autori secondo cui “se la coalizione decidesse in questo senso, potrebbe impiegare la geoingegneria solare a partire dal 2015 e le negoziazioni tra i membri del club determinerebbero una manipolazione del termostato globale solamente per i successivi dieci anni.” 

Dopo l’elenco degli esiti dei modelli applicati al loro gioco,gli studiosi concludono scrivendo che lo scenario del “club esclusivo”, in opposizione a quello inclusivo, finisce per essere il modo più auspicabile per procedere:

“(…)i risultati delle nostre simulazioni ludiche mostrano il massimo beneficio ottenibile dalle regioni muovendosi strategicamente per formare delle cerchie esclusive; questo impone necessariamente dei danni recati ai non membri a seconda delle esigenze.” 

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I risultati di questa pubblicazione sono intrinsecamente drastici, specialmente se teniamo conto del fatto che il Forum Economico Mondiale nel suo ultimo Rapporto sui Rischi Globali ha messo in guardia sul fatto che uno “stato canaglia” o un solo uomo possano sabotare il cambiamento climatico globale per scopi efferati.

Il rapporto descrive diversi possibili scenari o fattori X, che potrebbero verificarsi nel prossimo anno, tra i quali un incubo geoingegneristico in cui, secondo il rapporto, “un paese o un piccolo gruppo di paesi causasse una crisi internazionale portando avanti l’impiego o la ricerca su larga scala indipendentemente dalla comunità internazionale.

Il clima mondiale potrebbe effettivamente essere sabotato da uno stato canaglia o da una persona facoltosa, con costi incalcolabili per l’agricoltura, le infrastrutture e la stabilità globale.” Si tratta di una ironica confusione che si può creare solo tra le più importanti fazioni mondialiste. [Al World Economic Forum si è discusso di vita extraterrestre, transumanesimo e manipolazione climatica].

Laddove il Forum Economico Mondiale ci mette in guardia contro possibili soggetti malintenzionati che portino avanti complotti geoingegneristici a livello planetario, un altro gruppo di scienziati finanziati da altri mondialisti, auspica che un “club esclusivo” si ponga alla guida degli sforzi mondiali di nebulizzazione per “controbilanciare il riscaldamento globale”.

Nel rapporto del Forum Economico Mondiale ricaviamo l’impressione che gli stati canaglia descritti siano stati che non hanno siglato o che non sigleranno accordi mondiali supervisionati dalle Nazioni Unite. Questo, secondo il rapporto, creerebbe una falla a favore della sperimentazione non regolamentata.

“Per esempio”, dice il rapporto, “uno stato isolano minacciato dall’innalzamento dei livelli del mare potrebbe rendersi conto di non aver niente da perdere, oppure un individuo facoltoso con buone intenzioni potrebbe farsi carico dei problemi sulle proprie spalle. Alcuni segnali indicano che questo sta già iniziando ad accadere.” 

“Studi recenti”, continua il rapporto, “fanno presente che una piccola flotta aerea potrebbe introdurre un milione di tonnellate di composti sulfurei nella stratosfera (abbastanza da compensare grosso modo la metà del riscaldamento globale patito fino ad oggi) per 1-2 miliardi di dollari all’anno.”

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Lo scrittore ambientalista Clive Hamilton in un articolo del 2010 per il Guardian scrive:

“Si sta silenziosamente venendo a formare una potente coalizione di forze con l’idea simulare eruzioni vulcaniche per trasformare l’atmosfera terrestre e contrastare gli effetti del riscaldamento terrestre dovuto alle emissioni di carbonio.

La modifica del clima terrestre attrae l’attenzione di scienziati, società scientifiche, investitori e think tank conservatori. Nonostante l’enormità della portata di ciò che si propone (niente meno che prendere il controllo del sistema climatico terrestre) il pubblico è stato quasi del tutto escluso dal discorso”.

Nella creazione delle recenti tabelle dei modelli pubblicate in Environmental Research Letters, prima ancora di cominciare il “gioco di regolazione del termostato globale”, si è tenuto conto delle parole di Hamilton (anche lui convinto sostenitore della modifica umana del clima), che stiamo per riportare qui di seguito. Hamilton nel 2010 scrisse:

“Senza un accordo internazionale, una nazione avventata che patisse gli effetti della discontinuità climatica potrebbe decidere di agire in modo indipendente. Non è da escludere che in una trentina d’anni il clima terrestre possa essere deciso da un pugno di alte cariche del Partito Comunista a Pechino.

O che il governo di un’Australia azzoppata dalla siccità permanente, dalla agricoltura al collasso e dai feroci incendi nel bush possa rischiare di subire l’ira del mondo imbarcandosi in un progetto di controllo climatico”. 

Oltre al fatto che un qualsiasi sforzo di ingegneria planetaria sarebbe gravemente irresponsabile, e oltre al fatto che il riscaldamento globale di matrice umana sia una pseudo-scienza, il fatto che degli scienziati ora stiano immaginando un club elitario di nazioni che prendano in mano la geoingegneria globale dovrebbero far suonare campanelli d’allarme grossi come una casa. [Traduzione a cura di Alessandro Bozzi per www.comedonchisciotte.org].

Uno studio per giustificare le scie chimiche e mettere la geoingegneria globale nelle mani di una eliteultima modifica: 2013-03-20T16:15:00+01:00da admin
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