Recuperati i motori dell’Apollo 11 dal fondo dell’oceano: un’avventura straordinaria!

motori-apollo-11.jpgDopo averli scoperti circa un anno fa, il Ceo di Amazon Jeff Bezos è riuscito nella sua impresa: ha recuperato dai fondali dell’Oceano Atlantico i motori F-1 del razzo Saturn V, utilizzato nella missione Apollo 11, il razzo con cui gli Usa nel 1969 portarono sulla Luna con Neil Amstrong, Edwin Aldrin e Michael Collins.

I motori recuperati restano proprietà della NASA, e una volta ristrutturati dal team di Bezos saranno restituiti all’agenzia spaziale, che con ogni probabilità li esporrà allo Smithsonian’s National Air and Space Museum di Washington D.C.

Il museo ospita già numerosi oggetti delle missioni Apollo, tra cui il modulo di comando di Apollo 11, Columbia, e le tute indossate dagli astronauti Micheal Collins, Buzz Aldrin e Neil Armstrong.

Ad annunciarlo non senza emozione egli stesso sul sito delle Bezos Expedition: “E’ stata una avventura incredibile. Abbiamo visto un universo sommerso da meraviglia, un giardino marino con sculture fatte da pezzi contorti dei motori del Saturn. Ogni pezzo che portiamo sul ponte evoca per me il lavoro compiuto da migliaia di ingegneri per realizzare ciò che era stato pensato impossibile”.

I motori sono stati localizzati per la prima volta nel 2012 a largo di Cape Canaveral, in Florida. Purtroppo dai due motori F-1 recuperati mancano alcuni dei numeri di serie originali e non è quindi possibile risalire per ora a quale delle missioni Apollo appartenessero, ma il fondatore di Amazon.com è sicuro che si tratti dei motori della missione Apollo 11.

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La conferma definitiva potrà arrivare solo dopo ulteriori studi e grazie al restauro dei resti. Tra il 1968 e il 1972 sono state in tutto dieci le missioni Apollo partite dal Kennedy Space Center che hanno utilizzato lo stesso modello di razzo.

Sebbene questo modello sia stato utilizzato per l’ultima volta nel 1973 per il lancio della stazione spaziale Skylab, Saturn V rimane il razzo più potente che sia riuscito a volare con successo. I razzi Saturn V facevano affidamento su cinque motori per spingere il carico delle missioni lunari nello spazio. Secondo la NASA i Saturn erano potenti abbastanza da poter lanciare dieci autobus nell’orbita terrestre (o quattro autobus direttamente sulla Luna).

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Il ripescaggio non è stato semplicissimo: “La tecnologia usata per il recupero – ha spiegato Bezos – è stata a suo modo ultraterrena come quella dell’Apollo. I veicoli operati in remoto (Remotely Operated Vehicles) hanno lavorato a una profondità di circa 14mila piedi (oltre 4.260 metri, nda), collegati alla nostra nave con fibre ottiche per la trasmissione dati e cavi elettrici per trasmettere energia a più di 4mila volt.

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Noi del team eravamo spesso presi da echi poetici delle missioni lunari. Il galleggiamento dei Rov sembrava ricordare la microgravità. L’oscurità dell’orizzonte. Il grigio pavimento oceanico senza colori. Solo occasionalmente pesci d’alto mare rompevano l’illusione”. [Antichi camini calcarei scoperti sul fondo del Mediterraneo].

Recuperati i motori dell’Apollo 11 dal fondo dell’oceano: un’avventura straordinaria!ultima modifica: 2013-03-28T07:30:12+01:00da admin
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