Se il potere politico finisce nelle mani delle multinazionali e della Banca Mondiale…

Im_lovin_it_01.jpgLa Casa Bianca ha formalmente comunicato al Congresso il progetto di iniziare dei negoziati con l’Unione europea per istituire un’area di libero scambio, nell’intento di creare la più vasta alleanza commerciale e finanziaria mondiale per stimolare una nuova crescita economica.

Ma alcune organizzazioni di consumatori e ambientaliste americane, hanno rivelato che all’interno del trattato tra America e Vecchio Continente, si starebbe lavorando ad una clausola in grado di mettere le multinazionali sullo stesso piano degli Stati sovrani. A riportarlo è la versione americana dell’Huffingtonpost.

Sotto i riflettori delle organizzazioni non profit, è finito la “investor-state dispute resolution“, una norma che permetterebbe alle imprese di appellarsi presso una corte internazionale contro assetti regolamentari o norme. La Corte avrebbe il potere di imporre sanzioni contro ogni Paese che violasse le proprie sentenze. A ricoprire questo ruolo di giudice dovrebbe essere la Banca Mondiale.

Un portavoce dell’Ufficio del Commercio Estero degli Stati Uniti, contattato dall’Huffingtonpost, ha confermato che l’Agenzia “sta studiando l’inclusione di procedure spedite, giuste e trasparenti di risoluzione delle dispute tra Stati e investitori” nel trattato di libero scambio tra Usa e Ue, specificando però che questa nuovo meccanismo sarà “soggetto ad un’appropriata salvaguardia e protezione dei legittimi interessi regolamentari dei governi”.

Le norme di risoluzione delle dispute tra multinazionali e Stati sono osteggiate da diversi gruppi di interesse pubblico in America. “Queste norme elevano le corporation al livello degli Stati nazionali e gli permettono di procedere contro i governi per ogni legge o politica che possa ridurre i loro futuri profitti”, ha spiegato all’Huffingotonpost Ilana Solomon, esperta di commercio per il Sierra Club, un gruppo ambientalista.

La clausola sulla risoluzione delle dispute tra Stato e investitori, è una pratica comune negli accordi bilaterali negoziati dagli Stati Uniti fin dal Trade Agreement del 1994, ma non è permessa per il momento nelle dispute tra Usa ed Ue governate, invece, dalle regole del Wto, la World Trade Organization.

In altri accordi sono state utilizzate dalle imprese. Come nel caso di Exxon Mobil e Dow Chemical che hanno utilizzato queste clausole per sfidare le regole Canadesi sulle perforazioni off shore. [huffingtonpost.it].

Se il potere politico finisce nelle mani delle multinazionali e della Banca Mondiale…ultima modifica: 2013-04-04T21:12:00+02:00da admin
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