Scoperta un’antica rete di tunnel a Gerusalemme

tunnel-gerusalemme-01.jpgDurante uno scavo nella zona antica di Ophel, vicino al Monte del Tempio di Gerusalemme, un team di archeologi ha scoperto una piccola grotta rivestita di gesso che dà accesso ad una vasta rete di tunnel sotterranei.

Sotto la direzione di Eilat Mazar, dell’Università Ebraica, gli archeologi hanno rimosso la considerevole quantità di terreno e rocce che riempiva la grotta. La rete di tunnel è collegata ad una struttura che gli archeologi datano intorno al periodo del Primo Tempio (dal decimo a sesto secolo a.C.).

Facendo delle prime ipotesi, data la posizione non inusuale della struttura, i ricercatori credono si tratti di un’antica cisterna destinata alla raccolta dell’acqua piovana.

“Ci sono tre percorsi separati che portano nella parte superiore della grotta, sino a raggiungere la superficie”, spiega Brent Nagtegaal, supervisore dello scavo. “Potrebbe trattarsi di canali ricavati nella roccia per raccogliere l’acqua nella cisterna”. Ma lo scavo ha riservato altre sorprese.

“Abbiamo individuato un livello corrispondente al periodo del regno di Erode il Grande”, spiega Nagtegaal. “Siamo rimasti molto sorpresi nello scoprire una successiva stratificazione all’interno della cisterna. Abbiamo trovato mura che sono state costruite dopo che la cisterna non è stata più utilizzata per lo stoccaggio dell’acqua”.

Ma le pareti del periodo erodiano sono correlate anche un’altra caratteristica fondamentale: un sistema di gallerie sotterranee scavate nella roccia, abbastanza grandi da permettere il passaggio di persone da un luogo all’altro.

“Si possono notare i segni degli scalpelli utilizzati per scavare le gallerie e i fori nei quali, molto probabilmente, venivano inserite le candele”, continua Nagtegaal. Nei tunnel sono stati rinvenuti numerosi cocci di ceramica del periodo erodiano, frammenti utilizzati per la datazione della galleria e dei pozzi.

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Gli archeologi credono che il sistema di gallerie sia stato utilizzato dagli abitanti del luogo per rifugiarsi dall’assedio romano di Gerusalemme, nel corso della prima rivolta giudaica, un evento ben documentato dallo storico ebreo Giuseppe Flavio.

Nei suoi scritti, Flavio descrive la creazione di caverne sotterranee scavate nella roccia, utilizzate per fuggire all’assedio dei soldati romani. Alla fine, tuttavia, i loro sforzi furono vani in quanto furono scoperti e catturati.

tunnel-gerusalemme.jpg“E’ davvero emozionante visitare questi tunnel”, dice Nagtegaal. “Alcuni di essi sono incompleti. Probabilmente, quando i romani trovarono i nascondigli, gli ebrei si resero conto che ormai non c’era più tempo per completare l’opera”.

Gli archeologi dicono che c’è ancora molto lavoro da fare per avere un quadro più completo della scoperta e il preciso utilizzo dei tunnel.

Gli scavi, di cui la cisterna è solo una parte, hanno mostrano delle parti molto più antiche. Secondo Mazar, alcune parti del sito potrebbero risalire addirittura al periodo del re Salomone, ovvero al decimo secolo a.C.

Le costruzioni successive hanno inglobato una sezione di un muro di grosse dimensioni, con pietre che formano una struttura lunga 70 metri e alta 6 metri.

Inoltre, è stata individuata una struttura che si pensa essere una torre d’angolo, lunga 8 metri per lato e alta 6 metri, costruito con pietre scolpite.

Maggiori informazioni sugli scavi sono disponibili presso il sito web keytodavidscity.com. Gli scavi sono stati realizzati con la partecipazione di archeologi, studenti e volontari della Hebrew University e dell’Hebert W. Armstrong College.

Scoperta un’antica rete di tunnel a Gerusalemmeultima modifica: 2013-07-16T08:02:13+02:00da admin
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