Scoperta il “gioiello” più grande del cosmo: triliardi di triliardi di carati e un diametro pari a cinque volte quello della Terra. La sua composizione: carbonio allo stato cristallino. Proprio come un diamante. Negli anni recenti scoperti altri due astri con caratteristiche compatibili con il prezioso materiale.
I 530 carati dei gioielli della corona britannica sono impalliditi di fronte alla scoperta del diamante più grande del cosmo, che ha triliardi di triliardi di carati e un diametro di 60mila chilometri, pari a cinque volte quello della Terra. Se la Nasa imparasse a raggiungerlo potrebbe cancellare i sui debiti e quelli dell’intera nazione americana. Ma per il momento solo un principe azzurro avrebbe il potere di volare fino al pianeta che orbita attorno alla pulsar Psr J1719-1438: dritto per 4mila anni luce fino alla costellazione del serpente, a un ottavo della distanza del centro della Via Lattea, per regalare il diamante celeste alla sua bella.
Una “scintilla di luce” del prezioso pianeta ha raggiunto i telescopi della terra, lasciando piuttosto perplessi i cosmologi. La combinazione di massa e dimensioni dell’astro non lasciava altra scelta riguardo alla sua composizione: carbonio allo stato cristallino. “Il che può essere tradotto in una parola: diamante”, scrive l’équipe internazionale di astronomi sull’ultimo numero di Science.
Captati dai telescopi terrestri, questi segnali hanno rivelato che accanto alla pulsar ruota un pianeta distante 600mila chilometri e capace di completare un’orbita in due ore e dieci minuti. Nonostante le sue dimensioni relativamente piccole, il pianeta è più pesante di Giove. “Tutte queste caratteristiche, e in particolare l’alta densità, ci danno informazioni precise sulla sua composizione” spiegano gli astronomi su Science. Il diamante celeste secondo i loro studi è ciò che resta di una gigantesca stella, le cui componenti più leggere (il 99,9 per cento della massa) sono state risucchiate dalla vicina pulsar. “Se così non fosse – spiegano gli scienziati – non riusciremmo a giustificare un’orbita così rapida. Se il pianeta fosse composto da elementi più leggeri come idrogeno ed elio avrebbe infatti dimensioni molto maggiori”.