Dopo la veloce discesa nell’atmosfera di Marte ad oltre 21 mila chilometri orari, il sistema di atterraggio del rover ha funzionato perfettamente, permettendo a Curiosity di toccare dolcemente il suolo e scattare, poco dopo, le sua due prime immagini dal Grande Cratere Gale.
Non appena il Mars Science Laboratory è ammartato, nel controllo missione JPL è scoppiato il pandemonio. I tecnici della NASA, che hanno aspettato 8 mesi perchè la sonda robotico concludesse il suo lungo viaggio di 560 milioni di chilometri, sono esplosi in un grido di gioia, scaricando, probabilmente, anche la tenzione e la stanchezza accumulata dopo anni di pianificazione e di lavoro.
“E’ assolutamente incredibile, ed è un grande giorno per il popolo americano – ci mettiamo dentro anche noi e diciamo che è un grande giorno per l’umanità, n.d.r. – “, ha dichiarato a caldo l’amministratore della NASA Charles Bolden su NASA TV. “Ognuno, da oggi, può essere orgoglioso di quello che stiamo facendo e dire che il suo rover è su Marte, perchè Curiosity appartiene a tutti”. Ben detto!
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