Un ragionamento morale sui Robot Soldati

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Un mondo di applicazioni killer: con questo titolo la rivista Nature lancia il dibattito sull’etica dei robot.

Quando Isaac Asimov formulò le tre leggi della robotica nei suoi libri di fantascienza, probabilmente non immaginava che saremmo arrivati un giorno a poter contare su macchine in grado di sostituire l’uomo in un’attività tanto dannosa quanto deprecabile come la guerra. E se nelle sue leggi formulava il divieto per le macchine di recare danno all’uomo, qui si parla di robot creati appositamente per questo ingrato compito.

E’ in questo quadro che si inserisce il dibattito, a livello, internazionale, sull’uso degli automi si apre a livello internazionale, mentre gli aerei senza pilota (droni) sono una realtà dal 2003 e si calcola che soltanto gli Stati Uniti abbiano a disposizione 7.000 sistemi automatici aerei e 12.000 armi-robot per le operazioni di terra.

Un uso oculato e ponderato di così micidiali risorse ha permesso finora di evitare accese manifestazioni di ostilità da parte dell’opinione pubblica, ma viene da chiedersi cosa accadrebbe se questa tecnologia finisse nelle mani sbagliate o se la tentazione di abusarne diventasse più forte del buon senso. Dove si pone il confine tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, quando si mettono in gioco vite umane e macchine? La rivista Nature lancia il dibattito, aperta a livello internazionale, sull’etica dei robot.

Un ragionamento morale sui Robot Soldatiultima modifica: 2011-10-10T09:00:00+02:00da kattolika177
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