Grossi guai per Burger King: carne di cavallo nei suoi hamburger

burger-king-01.jpgUn grave scandalo sta colpendo Burger King, la famosa catena di ristoranti fast-food con più di 500 punti vendita solo in Gran Bretagna. Dopo due settimane di smentite, incalzata dall’evidenza dei fatti, l’azienda è stata costretta ad ammettere la presenza di carne equina nei suoi hamburger.

Nei giorni scorsi, Burger King aveva dato una serie di garanzie assolute sulla purezza e qualità sui suoi prodotti, cercando di proteggere la sue reputazione, in una vicenda che potrebbe minare seriamente la fiducia dei suoi consumatori. Tuttavia, una serie di nuovi test eseguiti sui campioni di carne hanno rivelato che queste garanzie erano fasulle, in quanto la carne è risultata realmente contaminata.

Secondo Sean Poulter, che un scrive un resoconto della vicenda sul Daily Mail, tutta questa faccenda pone interrogativi inquietanti su come sia possibile che un’azienda alimentare, che vende circa un milione di hamburger a settimana in Inghilterra, non abbia la minima idea di quello che succede nei suoi prodotti. Secondo le prove presentate da alcuni consumatori al parlamento inglese, la contaminazione sarebbe in corso da maggio scorso e, forse, addirittura da inizio anno scorso.

Forse per la chiara evidenza dei fatti, forse per una strategia comunicativa, fatto sta che Burger King, rinnegando le smentite precedenti, ha ammesso che i suoi hamburger sono stati contaminati con carne non bovina:

“L’analisi di quattro campioni dei prodotti a noi forniti dalla Silvercrest, hanno evidenziato tracce molto piccole di DNA equino. Nelle ultime 36 ore, abbiamo stabilito che il nostro fornitore ha utilizzato una percentuale di carni bovine importate da un’azienda in Polonia da noi non approvata.

Avevano promesso di consegnare polpette di carne prodotte al 100% con carni bovine britanniche e irlandesi. Evidentemente, non lo hanno fatto. Questa è una chiara violazioni delle nostre specifiche, e abbiamo terminato il loro rapporto con loro”.

Ora, per carità, non vogliamo assolutamente dire che Burger King sia coinvolta direttamente in questa faccenda e che stia mentendo sul fatto che non sapesse che la carne fornita da Silvercrest, un’azienda del gruppo ABP Food, fosse di origine equino-polacca. Però, piacerebbe dire a questi manager rampanti che gestiscono le aziende alimentari come se non fossero tali: vi siete mai chiesti com’è che la carne che acquistate costa così poco? [Le 10 multinazionali più pericolose al mondo].

Questa volta hanno trovato carne equina negli hamburger, ma chissà quale altro mal di Dio c’è in queste polpette che propinano agli ignari consumatori. In un epoca come la nostra, nella quale il profitto e l’arricchimento è la base etica dell’agire di ogni uomo, non stupisce che una faccenda come questa scuota le fondamenta di una catena importante di fast food.

Anzi, in questa tipologia di ristoranti, inaugurata nel 1937 dall’americana McDonald’s, nella quale si fondono ristorazione e organizzazione industriale, ad essere al centro del marketing non è la salute del consumatore, ma il suo portafoglio. [7 motivi per stare lontano da McDonald’s].

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I manager della nostra generazione, piuttosto che offrire un prodotto di qualità che, per sua natura, ha un costo più elevato, preferiscono risparmiare sull’acquisto di materia prima genuina, per poi investire i profitti in campagne pubblicitarie dove si decanta la qualità dei manicaretti offerti nel loro ristoranti. Una follia!

Gli hamburger contaminati sono stati forniti dalla Silvercrest, un’azienda irlandese di trasformazione, la stessa che fornisce anche le carni per Tesco, Asda e Co-op. Quando lo scandalo stava cominciando a venire a galla, Burger King ha cercato di orchestrare un insabbiamento dei suoi legami con la Silvercrest, cercando, nel frattempo, un fornitore alternativo in Germania e in Italia.

Tutta la vicenda ha preso corpo circa due settimane fa, quando l’Autorità irlandese per la sicurezza alimentare ha comunicato di aver trovato tracce di carne di cavallo negli hamburger venduti in Irlanda e nel Regno Unito.

Come sottolinea il Guardian, quando sono emerse le prime notizie, Burger King aveva comunicato di aver ricevuto garanzie assolute dal loro fornitore che i suoi prodotti non erano coinvolti nella contaminazione, poi la clamorosa ammissione. “Siamo profondamente turbati dai risultati della nostra indagine”, spiega contrito Diego Beamonte, vice presidente di Burger King.

“Chiediamo scusa ai nostri ospiti (una volta si chiamavano clienti! Prodezze del marketing, n.d.N.), i quali si affidano a noi aspettandosi carne di manzo al 100%. […]. Siamo impegnati a garantire che ciò non accada di nuovo”. Ha poi aggiunto: “Crediamo che sia possibile imparare dagli errori. Adotteremo misure aggiuntive, tra cui test del DNA e una maggiore tracciabilità”.

Ma rimane perplessa Jeanette Longfield dell’associazione Sustain, la quale ha condannato la gestione del problema da parte di Burger King. “L’approccio di Burger King è stato molto superficiale”, ha dichiarato la Longfield. “Il loro agire non stato onesto e trasparente come ci si aspetterebbe da un’importante azienda alimentare verso i suoi clienti”.

Grossi guai per Burger King: carne di cavallo nei suoi hamburgerultima modifica: 2013-02-02T08:29:00+01:00da admin
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