‘Salti quantici’: il libro di Jeremy Bernstein dove le teorie scientifiche si intrecciano con le vicende dei suoi protagonisti

luce-quantistica.jpgLa fisica come non l’avete mai conosciuta. Anzi la meccanica quantistisca, quella per la quale Niels Bohr, uno dei suoi padri fondatori, diceva: “Chiunque non ne resti sconvolto incontrandola per la prima volta non l’ha capita”.

Certo è che, visti da vicino, i fenomeni quantistici pongono sconcertanti sfide alla logica e al senso comune, modellati sul mondo macroscopico.

A seconda delle situazioni, la materia è onda o particella e il confine tra l’osservatore e il fenomeno osservato diventa pericolosamente labile.

Coppie di particelle originatesi insieme, ma separate da distanze di chilometri, si comportano come se fossero una unità inscindibile, quasi comunicassero per via telepatica: una trasmissione superluminale, o addirittura istantanea?

Ma questa possibilità è negata dalla teoria della relatività, l’altra colonna portante della nostra visione del mondo. Un simile argomento, così remoto dall’esperienza comune, per essere seriamente studiato richiede conoscenze matematiche avanzate e un lungo tirocinio scientifico.

Chi ha voluto divulgare i concetti quantistici presso il grande pubblico ha invece il più delle volte finito per banalizzarli ed estenderli ben al di là delle intenzioni dei loro creatori, alimentando ogni sorta di mode e di credenze.

E Jeremy Bernstein, fisico, erudito e scrittore cerca di farcela capire. Utilizzando un modo personale e particolare: un excursus storico-autobiografico dove l’autore intreccia le teorie scientifiche che si sono stratificate nel corso dei decenni con gli aneddoti sui suoi grandi protagonisti (e che lui ha conosciuto di persona), primo fra tutti lo scienziato amico John Bell.

copj170.asp?f=9788845927669Ognuno dei sette capitoli si focalizza su uno o più personaggi e su una teoria quantistica che Bernstein associa pure ai suoi ricordi e ai racconti raccolti nelle frequentazioni social-scientifiche. Come nel caso della visita del Dalai Lama al Cern di Ginevra nel 1983, dove i monaci tibetani cercano di interpretare la scienza attraverso gli elementi della religione buddhista. E così si parla di particelle elementari e Big bang, concetti nuovi per le scritture tibetane, ma su cui il Dalai Lama promette di studiare e di dare una risposta.

O come nell’analisi, in questo caso letteraria, dell’opera dello scrittore Michel Houellebecq, che ha fatto di questa scienza il filo conduttore dei suoi libri Le particelle elementari e La possibilità di un’isola. Perché si capisce fin da subito che questa branca della scienza è un soggetto altamente singolare, ma anche incredibilmente interessante da divulgare. Per la meccanica quantistica, a seconda delle situazioni, la materia è onda o particella.

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Coppie di particelle generatesi insieme, ma separate da chilometri e chilometri di distanza, si comportano come se fossero unite, quasi come se si mantenessero in comunicazione tra loro. Una possibilità, questa, negata dalla teoria della relatività, pilastro fondamentale della scienza e del mondo come lo conosciamo. E se Albert Einstein era infastidito dalla meccanica quantistica («Dio non gioca a dadi col mondo»), noi siamo spinti a conoscere di più di questa scienza che sfida la logica e il senso comune.

‘Salti quantici’: il libro di Jeremy Bernstein dove le teorie scientifiche si intrecciano con le vicende dei suoi protagonistiultima modifica: 2013-03-06T07:22:14+01:00da admin
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