Il gambero killer della Louisiana minaccia l’ecosistema del Gargano

gambero-killer.jpgGli esperti del Wwf Foggia hanno avvistato, in uno dei numerosi corsi d’acqua a est della Laguna di Lesina nel territorio di Torre Mileto, alcuni esemplari di “gambero killer”, il cui nome scientifico è Procambarus clarkii, un crostaceo d’acqua dolce originario della Louisiana.

In questa zona umida, con il passare dei decenni, si sono formati numerosi habitat che ospitano un certo numero di specie animali e vegetali, “ma adesso a minacciarle seriamente vi sono i gamberi killer”, secondo gli ambientalisti.

“Attualmente è considerato il gambero di fiume più diffuso al mondo e la specie ‘alienà più dannosa: possiede un’elevata adattabilità, aggressività e potenzialità riproduttiva che ne fanno un notevole pericolo per gli ecosistemi in cui viene introdotto”, comunica il WWF.

Ma perché viene chiamato “gambero killer”? Non è, naturalmente, pericoloso per l’uomo, anzi è stato esportato in tutto il mondo perché facile da allevare.

Ma, negli ambienti in cui è stato introdotto, tende a prendere il sopravvento sulle altre specie presenti, e a diventare, così, in assenza di predatori naturali, l’anello più forte della catena ecologica. Tutto questo, grazie a una serie di caratteristiche che lo rendono molto competitivo.

Secondo Tommaso D’Anello, specialista in Conservazione e Gestione del Patrimonio Naturale, che per il Wwf Foggia si sta occupando della questione, “quando arriva in una zona umida il gambero della Louisiana si adatta rapidamente, occupando in poco tempo svariati tipi di habitat acquatici, grazie sia alla tolleranza a condizioni ambientali estreme sia al suo comportamento alimentare, si ciba, infatti, di ogni sostanza organica disponibile animale e vegetale”.

La dieta del gambero americano è generalista e opportunista. Si ciba cioè di ogni sostanza organica disponibile, animale e vegetale, e sa sfruttare all’occorrenza quello che ha a disposizione. Non ha quindi gusti, diciamo, “troppo sofisticati”. Non solo.

E’ anche in grado di catturare e manipolare molto più velocemente le prede rispetto alla specie italiana e di cibarsi di alimenti nuovi che pure non aveva mai visto prima. E’ vorace di girini di rane e rospi e di avanotti di pesci, riducendone così la presenza e facendo aumentare, per conseguenza, quella degli insetti.

Mangia anche le larve di specie a rischio come i tritoni. Divora i germogli delle piante e il detrito vegetale: rappresenta quindi un pericolo notevole per le colture e in particolare per le risaie, uno degli ambienti preferiti da questa specie.

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Allarmanti, secondo gli ambientalisti, sono i dati che caratterizzano questa specie. Una singola femmina può produrre fino a 600 uova e riprodursi più di una volta all’anno, quindi in poco tempo i gamberi killer possono raggiungere un’elevata densità.

I maschi riproduttori sono in grado di spostarsi, anche fuori dall’acqua, di giorno e di notte, riuscendo a percorrere diversi chilometri in pochi giorni.

Con la sua intensa attività di scavo (possono smuovere fino a 40.000 Kg/ha di suolo) il gambero intorbidisce le acque: la luce penetra con più difficoltà e questo ostacola la crescita delle piante acquatiche.

“La presenza del gambero killer rappresenta un pericolo di vaste proporzioni per le zone umide del Gargano”, spiega Carlo Fierro presidente del Wwf Foggia. “Vi è il concreto rischio che alcune specie di anfibi e piante acquatiche possano estinguersi localmente e ciò sarebbe una grave perdita di biodiversità per il Parco. Occorre da parte degli Enti preposti un rapido intervento”. [repubblica.it].

Il gambero killer della Louisiana minaccia l’ecosistema del Garganoultima modifica: 2013-05-12T07:53:49+02:00da admin
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