Incontri fugaci, storie vere e proprie o forse anche solo semplicemente sesso: i nostri antenati si intrattenevano con i Neanderthal e anche con i Denisovans e queste storie, per quanto possano un pò dispiacerci vedendo la ricostruzione fisica di questi ominidi, sono stati per noi umani di oggi una vera fortuna.
Gli attuali esseri umani portano nei loro cromosomi sessuali un frammento di dna dei Neanderthal e di un’altra specie di ominidi, i Denisovans. Più precisamente i primi hanno contribuito fino al 4 per cento dei genomi eurasiatici, mentre i secondi hanno contribuito a circa il 4-6 per cento della popolazione melanesiana. E proprio grazie a questa eredità l’uomo moderno ha potuto combattere molte patologie. Fu grazie a questi incontri, rapporti o forse anche amori infatti che noi oggi siamo molto più robusti.
Lo sostiene una ricerca pubblicata su Science che individua anche il gene chiave che probabilmente molte volte ci ha salvato la vita. Peter Parham, professore di biologia e immunologia alla Stanford University School of Medicine insieme al suo team si è focalizzato sul gene Hla e ne ha studiato le implicazioni sugli umani moderni e il suo ruolo cruciale nelle patologie immunomediate.
La rara variante di questo gene che ci parla della mescolanza che si verificò con i Denivosans si chiama HLA-S *73, mentre la variante che rivela gli incroci con i Neanderthal è la HLA-B51.
Una recente ricerca dell’Università di Montreal stabiliva con certezza che i Neanderthal e gli umani si siano incrociati sessualmente dopo la migrazione dall’Africa, tra 50.000 e 80.000 anni fa. E questo frammento di Dna, che si trova sul cromosoma X umano e ci ricorda di queste passate relazioni, è presente nel 9 per cento degli esseri umani in tutto il mondo, ad eccezione dell’Africa.
Ora il pool di ricercatori guidati dalla Stanford University ha cercato di capire cosa ci abbiano trasmesso questi incontri ed è giunto alla conclusione che il gene modificato Hla ha generato una forte risposta immunitaria ai microrganismi patogeni.
Ma i ricercatori devono ancora fare luce su molte questioni. La cosa certa è che se i nostri antenati non si fossero intrattenuti con i Neanderthal e con altri ominidi la specie umana sarebbe più vulnerabile.