E’ possibile manipolare i sogni? Secondo Daniel Bendor e Matthew Wilson, due neuroscienziati del Mit di Boston, sì. Almeno per quanto riguarda i topi.
In una ricerca pubblicata su Nature Neuroscience, infatti, i due ricercatori hanno descritto in che modo il sonno e i sogni consentono di consolidare i ricordi, e come sia possibile – almeno in una certa misura – influenzare questo processo.
Bendor e Wilson hanno fatto correre gli animali in un labirinto guidandoli con due suoni distinti: il primo indicava la presenza di cibo a destra del percorso, il secondo a sinistra.
Confrontando l’attività cerebrale dei topi durante questo processo e mentre erano a riposo, gli scienziati sono stati in grado di stabilire che nel sonno essi rievocavano in sogno i movimenti effettuati.
Finora nessuna novità: si tratta di un meccanismo piuttosto noto, il cosiddetto replay, che si verifica nell’ippocampo e si presume serva a consolidare gli eventi vissuti nella memoria.
La vera sorpresa c’è stata quando – ancora durante il riposo degli animali – i due studiosi hanno provato a riprodurre i suoni che avevano usato come “segnali” nell’esperimento.
I ricercatori non si aspettavano che in questo modo fosse possibile influenzare i sogni dei topi, ma è andata proprio così: riproducendo il suono che indicava il cibo in una direzione o nell’altra, il topo veniva indotto a sognare il relativo percorso compiuto in precedenza.
“Abbiamo scoperto che l’attività di replay può essere influenzata durante il sonno – scrivono gli autori nello studio – e che si tratta di un effetto osservabile sia nella risposta delle singole cellule sia in quella dell’intero gruppo neuronale”.
[Dalla finzione alla realtà: un gruppo scienziati riesce a manipolare i ricordi e la memoria].
Inoltre, ricordano Bendor e Wilson nel paper, questo fenomeno di replay si verifica nell’animale solo durante il sonno, esattamente come succede negli esseri umani.
Non è la prima volta che si osservano somiglianze di questo tipo tra topi e umani, e questo potrebbe aprire la strada a nuovi studi e a diverse applicazioni.
E magari un giorno, immaginano i ricercatori, potrebbe addirittura essere possibile dare vita a una vera e propria “ingegneria dei sogni”, tramite cui intervenire sui ricordi ad essi associati per modificarli, rimuoverli, e forse anche crearli dal nulla.