Scoperto un’antichissimo sepolcro sumero nel cuore dell’Iraq – I resti mortali del “Piccolo principe”

tomba-piccolo-principe-1.jpg

Gli archeologi l’hanno denominata la “Tomba del Piccolo Principe”, per la tenera età del defunto e per il sontuoso corredo funerario di inestimabile valore che arricchisce la sua sepoltura. Il tesoro è riemerso nel sito di Abu Tbeirah, un’area di 42 ettari a circa una ventina di chilometri dalla città caldea di Ur, a sud-ovest di Nasiriyah, nell’Iraq meridionale. Nel cuore, cioè, della regione dove si è sviluppata la cultura sumerica nel corso del III millennio avanti Cristo. 

A riportarlo alla luce, il team di quattro archeologi dell’Università La Sapienza, guidati dall’assiriologo Franco D’Agostino della facoltà di Studi orientali, che nella primavera del 2011 avevano intrapreso una memorabile missione di scavo, la prima in assoluto autorizzata dal ministero della Cultura e dalla soprintendenza della Repubblica dell’Iraq dopo la conclusione delle Guerre del Golfo.

La “Tomba del Piccolo Principe” è la straordinaria scoperta che spicca all’interno di una serie di sepolture rinvenute nel corso della campagna italiana: tutte hanno la particolarità di corrispondere perfettamente sia con le tipologie di tombe dello stesso periodo scoperte nel cosiddetto Cimitero reale di Ur, sia con tombe portate alla luce a Nippur, importante città religiosa situata a circa duecento chilometri a nord di Abu Tbeirah.

tomba-piccolo-principe-2.jpg

«È in questa sepoltura che abbiamo trovato alcuni oggetti assai rivelatori: oltre a quattro vasi in bronzo, di cui uno a forma di barca, sono stati portati alla luce un pugnale in bronzo e un singolare elemento di toeletta, forse un pulisci orecchie, anch’esso di bronzo. La ricchezza del corredo è poi ulteriormente evidenziata da tre perle in cornalina provenienti dalla Valle dell’Indo e risalenti anch’esse alla medesima epoca», spiega D’Agostino.

«Veder affiorare in superficie un vaso, una ceramica e pensare che per la prima volta dopo millenni tornano ad essere tenuti in mano da qualcuno, è un’emozione difficile da esprimere  –  commenta Licia Romano  –  per me è la realizzazione del sogno della vita». Lo studio della “Tomba del Piccolo Principe” ha permesso di ipotizzare le fasi e le procedure seguite nell’interramento del cadavere, fino a oggi mai descritte negli scavi mesopotamici e che dovrebbero fare luce su molti aspetti delle pratiche funerarie della Mesopotamia antica. 

Lo scenario, dunque, che si delinea è quello di un complesso e articolato insediamento del III millennio a. C. quando in Mesopotamia si affermò il primo impero “universale” nella storia dell’umanità (all’incirca nel 2450-2350 a. C.), e si sviluppa in un arco temporale che abbraccia essenzialmente il periodo di passaggio dal Proto-dinastico alla seguente Epoca accadica.

tomba-piccolo-principe-3.jpg

A questa conclusione i ricercatori sono giunti anche grazie ai ritrovamenti della ceramica – un repertorio di circa un centinaio di coppette – e soprattutto di oggetti in bronzo, che hanno consentito la datazione dell’insediamento. In una trincea a Sud-Est, poi, è stato individuato un imponente muro in mattoni crudi, che sembra descrivere un ambiente molto ampio. Grazie a foto satellitari gli archeologi si spingono nell’ipotesi che si tratti di una parte di un muro perimetrale di un grande edificio con ogni probabilità databile al Proto-dinastico, fase di occupazione principale del sito. [Fonte].

Vedi tutti i post della sezione Archeologia

Scoperto un’antichissimo sepolcro sumero nel cuore dell’Iraq – I resti mortali del “Piccolo principe”ultima modifica: 2012-04-17T00:05:00+02:00da kattolika177
Reposta per primo quest’articolo