Dopo l’assegnazione dei Nobel, arriva il momento di cambiare registro, dedicandosi a qualcosa di più leggero, come i rumori più fastidiosi al mondo. Sembrerà assurdo, eppure un gruppo di scienziati della Newcastle University si è chiesto davvero se esista qualcosa di peggio dello stridere di unghie su una lavagna.
Il verdetto emesso dallo studio pubblicato sul Journal of Neuroscience non lascerebbe dubbi: in cima alla classifica c’è un coltello affilato su una bottiglia di vetro. E non è neppure questione di gusti, visto che alla base del rigetto ci sarebbe l’azione dell’amigdala.
Come ha spiegato Sukhbinder Kumar, neuroscienziato a capo dello studio, le ragioni della avversione umana nei confronti di certi rumori andrebbero ricondotte a particolari circuiti neuronali che connettono la corteccia uditiva all’amigdala. Quest’ultima è un’area del cervello deputata al controllo delle emozioni in grado di modulare i segnali provenienti dalla corteccia uditiva.
Insomma, una volta che lo stimolo sonoro è stato percepito dal cervello, spetta all’amigdala il compito di suscitare le reazioni comportamentali. Reazioni che risultano quasi sempre negative in risposta a rumori con frequenze comprese fra i 2000 e 5000 Hertz (Hz).
Nulla di sorprendente, visto che le orecchie umane sono molto sensibili agli stimoli presenti in quel range acustico. Ma gli scienziati hanno voluto approfondire le radici del disgusto, chiedendo a 13 volontari di ascoltare un repertorio di 74 suoni e valutarne la sgradevolezza in base a una scala da 1 a 5.
Nel frattempo, un dispositivo a risonanza magnetica funzionale (fMri) mappava l’attività all’interno delle loro aree cerebrali. Incrociando i dati, il team di Kumar ha realizzato che in presenza di rumori considerati sgradevoli (cioè quelli con punteggio più negativo e compresi tra 2000 e 5000 Hz) l’attività dell’amigdala era molto pronunciata.
Ecco spiegato perché alcuni suoni a bassa frequenza, come il gorgogliare d’acqua, il rombo del tuono o uno scroscio di applausi siano molto più piacevoli di un concerto di unghie che stridono sulla superficie di una lavagna. Eppure, anche quando si parla di suoni fastidiosi le sorprese non mancano. In definitiva, la classifica dei rumori più odiati (almeno dai 13 volontari) è così composta: 1) coltello su una bottiglia, 2) forchetta su vetro, 3) gesso sulla lavagna, 4) righello su una bottiglia, 5) unghie sulla lavagna, 6) urlo di una donna, 7) una smerigliatrice angolare, 8) freni stridenti di una moto, 9) il pianto di un bambino e 10) un trapano elettrico.
Grazie a questi primi risultati, i neuroscienziati contano di approfondire il ruolo dell’amigdala sul controllo delle emozioni. In molti casi, gli studi di Kumar potrebbero fare luce sulle cause di alcuni disturbi (autismo, iperacusia e misofonia) e valutare possibili terapie. In attesa di nuove scoperte, sul sito dell’università inglese è possibile trovare una compilation dei primi 5 rumori più odiati dal cervello umano. Buon ascolto. [Fonte].
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